La Nuova Sardegna

Sassari

Bono, cancellate due classi del liceo scientifico Fermi

di Barbara Mastino
Bono, cancellate due classi del liceo scientifico Fermi

Gli studenti di Marketing e Finanza costretti al pendolarismo con Ozieri La famiglia di un ragazzo disabile minaccia di non mandare il figlio a scuola

18 settembre 2015
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BONO. Un futuro incerto sembra attendere i ragazzi iscritti all’indirizzo Amministrazione, finanza e marketing della sede associata di Bono dell’istituto Segni di Ozieri. In questo anno scolastico appena iniziato le classi seconda e terza e non sono state attivate, e c’è incertezza sul futuro di tanti ragazzi che negli anni scorsi hanno frequentato le lezioni di questo indirizzo specialistico.

A lanciare un appello all’assessorato regionale all’Istruzione, raccogliendo le lamentele di tante famiglie, è il consigliere regionale de “la Base” Gaetano Ledda, che in una interrogazione con richiesta di risposta scritta chiede all’assessorato un celere intervento.

L’anno scolastico è iniziato lunedì scorso ma ancora, dopo le ripetute richieste da parte della dirigenza d’istituto, l’ufficio scolastico regionale non ha dato il via libera all’attivazione delle due classi.

Con 14 iscritti nella seconda classe (di cui uno con sostegno) e 12 iscritti alla terza (tra cui un alunno portatore di handicap) le due classi non paiono avere i numeri per essere attivate. L’unica soluzione possibile per consentire ai ragazzi di frequentare l’indirizzo da loro scelto è quella di iscriversi all’istituto centrale di Ozieri o a quello di Buddusò, e quindi l’obbligo per i ragazzi di diventare pendolari: un disagio grande, soprattutto perché, come si sa, da anni (ovvero dalla nascita delle sedi staccate a Bono, sia dello scientifico “Segni” che del tecnico “Fermi”, nonché delle sedi scolastiche di Buddusò) le tratte dei trasporti pubblici tra Bono, Ozieri e Buddusò sono state drasticamente tagliate.

Senza contare le situazioni particolari, come quella del ragazzo portatore di handicap, «la cui famiglia – racconta il consigliere Ledda – si è sempre dichiarata e continua a dichiararsi indisponibile a soluzioni di pendolarismo per l’impossibilità di sostenere gli oneri di un quotidiano andata e ritorno da Bono per centri come Ozieri o Buddusò, distanti circa 40 chilometri e per i comprensibili disagi e problemi che il trasporto ingenera sulle condizioni di salute del proprio figlio».

«La legge 104 del 1992 – dice Ledda – garantisce “priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici”, ed esistono altre norme specifiche per i comuni montani: chiedo pertanto che venga garantito all’alunno in questione di proseguire il proprio percorso di formazione scolastica, e con lui a tutti i suoi compagni di scuola. Per questo – conclude – chiedo che l’assessore intervenga sull’ufficio scolastico regionale affinché tale situazione di disagio sia presto risolta».

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