La Nuova Sardegna

Sassari

“Gavino Ledda e la parola”, serata di lettura a Siligo

“Gavino Ledda e la parola”, serata di lettura a Siligo

Sabato sera alle 21 manifestazione organizzata dal Comune Ricerca di fondi per acquistare la casa di “Padre padrone”

18 settembre 2015
3 MINUTI DI LETTURA





SILIGO. Sabato sera, alle 21, Siligo diventerà il palcoscenico di un evento culturale pensato dallo scrittore Gavino Ledda e organizzato dal Comune del paese. “Letture, memorie e suoni, Gavino Ledda e la parola” è il titolo dato a questa performance nella quale saranno letti brani dalle opere dell'autore di “Padre padrone”. Le voci saranno di Antonio Gavino Sanna, Cristiana Ricci, Tino Scugugia e Bruna Sassu.

L’evento è l’occasione preparata dallo scrittore per presentare l’associazione da lui fondata che ha come obiettivo quello di acquistare i luoghi della sua memoria, della sua sofferenza e della sua maturazione per renderli spazi aperti alla cultura, al dibattito, alla partecipazione.

Gavino Ledda – che si liberò dall’analfabetismo solo da adulto (durante il servizio militare) per poi laurearsi in glottologia alla Sapienza di Roma – raggiunse la popolarità nel 1975 con il romanzo autobiografico “Padre padrone”, vincitore del premio Viareggio, libro che indusse poi i fratelli Taviani a trarne un film straordinario con il quale, nel 1978, vinsero la Palma d’oro al festival di Cannes.

Per anni Gavino Ledda si è opposto alla vendita della casa del “padre padrone” Abramo, nella quale lui crebbe, e delle campagne di Baddhevrùstana, dove fin dall’età di 6 anni fece il pastore in perfetto isolamento fino ai dieci, «fratello delle pecore - come scrisse - più che dei miei stessi fratelli».

«Il mio legame con la casa paterna è ancestrale» dice lo scrittore che rilancia la proposta di trasformare quei luoghi in spazio aperto alla cultura. Così ha raccontato il suo sogno a Carlo Vulpio del Corriere della Sera nel febbraio di quest’anno: «È la casa del Padre padrone, è un po’ il Colosseo di Siligo e della Sardegna e andrebbe salvata, ristrutturata e trasformata in una scuola, dove non soltanto io, ma anche altri scrittori, musicisti, registi, scienziati possano tenere lezioni, conferenze, letture».

Gavino Ledda, quasi per riempire il vuoto nell’anima creatosi con la vendita dell’ovile di Baddhevrùstana, ha creato un grande orto botanico di sei ettari in cui ha piantato personalmente tutte le specie vegetali dell’Isola (la Regione si era impegnata ufficialmente a farne un parco naturale e letterario, ma poi non si è concluso nulla).

Nei suoi progetti anche questo spazio deve far parte di quel luogo aperto alla cultura, uno spazio che per lui è qualcosa di più di un “lascito esistenziale” alla sua comunità. È quasi un modo per legare la sua vita, condensata in un libro crudo e indimenticabile, a quella del suo paese, superando i confini dell’età e del tempo.

La manifestazione di sabato è così un momento di incontro e di riflessione, ma anche l’occasione per rimettere in moto la proposta che Gavino Ledda fece in passato con scarsa fortuna alla Regione. Ora, con questo incontro di lettura, lo scrittore cerca di trovare nuove sensibilità e nuove disponibilità per trovare le risorse necessarie per dare un futuro al suo sogno.

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative