La Nuova Sardegna

Sassari

Sanità, a rischio la guardia medica

di Gavino Masia
Sanità, a rischio la guardia medica

Ancora tagli, prosegue lo smantellamento: da mesi non si sa niente di otorino, ginecologia e Cim

09 ottobre 2015
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PORTO TORRES. Per la guardia medica diurna presente nel Poliambulatorio Andriolu si paventa una chiusura anticipata del servizio anche prima della scadenza prevista il prossimo 31 dicembre. Indiscrezioni preoccupanti quelle che arrivano da cittadini e addetti ai lavori: si teme l’ennesimo scippo alla sanità cittadina dopo il tentativo estivo dell’Asl su cui è era riuscita a mettere una pezza l’amministrazione comunale.

Silenzio. Ora però nessuno parla e neanche smentisce per quanto riguarda il punto di primo soccorso, che funziona col pagamento del ticket e che si occupa esclusivamente di pazienti che arrivano a visita con codici bianchi e verdi. Se ciò avvenisse, come si teme visti i precedenti, la città resterebbe senza un servizio medico qualificato per 12 ore, in quanto funzionerebbe dalle 20 in poi solo la guardia medica notturna.

Primo soccorso. Eppure, è accaduto tante volte - quando non c’è la medicalizzata a disposizione - che il medico di turno chiuda temporaneamente l’ambulatorio e salga sull’ambulanza per accompagnare il malato verso il pronto soccorso dell’ospedale di Sassari. Lo prevede infatti la legge, finchè il servizio 118 è impegnato in altri interventi d’emergenza. Questo servizio non dovrebbe costare più di tanto all’Asl, che può fare conto sugli incassi del ticket (in estate tanti turisti e pure pazienti dall’hinterland della Nurra) e dei medici che hanno un contratto da precari. Se la guardia medica diurna rimane un rebus in attesa delle decisioni finali dell’Azienda sanitaria locale, certezze in negativo rimangono invece su alcuni servizi specialistici mai riattivati negli ambulatori della struttura sanitaria in regione Andriolu.

Solo tagli. Oltre al danno, comunque, c’è la beffa riguardo alla mancanza di alcune strumentazioni di questi servizi di cui si sono perse da mesi le tracce: Otorino, Odontoiatria, Ginecologia e l’ormai famoso Centro di salute mentale. Per il Cim sono già pronti i locali messi a disposizione dal Comune, sono in attesa da mesi circa 400 pazienti e l’Asl deve, incredibilmente, ancora ritirare l’accredito regionale. Non è stato ripristinato, inoltre, l’ambulatorio di Fisioterapia, mentre l’oculista non dispone della stanza per poter effettuare i campi visivi, dal momento che ci sono 2 campimetri (consente di valutare lo stato funzionale della retina) e le infermiere sono costrette a mandare i pazienti a Sassari dove c'è una lista di attesa infinita per fare questo esame.

Raccolta di firme. Un paio di mesi fa anche la sezione cittadina del Partito dei Sardi aveva raccolto numerose firme di cittadini che lamentavano i disservizi presenti nella sanità locale, oltre una interrogazione al sindaco (opzione prevista dallo Statuto comunale) per chiedere il perché di questo disservizio e la scomparsa della medicina specialistica. «Nonostante avessimo protocollato le firme dei cittadini e l’istanza al sindaco – ricorda il segretario Pds Alessandro Pinna – , non abbiamo mai avuto alcun riscontro sia per quanto riguarda l’eventuale miglioramento dei servizi della specialistica sia per discutere faccia a faccia di queste problematiche». Un problema esterno al Poliambulatorio, riportato più volte , è rappresentato dalla mancanza di posteggi, considerando la vicinanza del posto fisso di polizia e lo spazio da lasciare libero. Eppure dietro la struttura vi e un territorio enorme, dove esiste un campo da tennis inutilizzato, e basterebbero pochi lavori per togliere le reti e far passare le macchine in entrata a destra, in uscita a sinistra in senso unico, in modo da non disturbare l'attività del 118 da vie traverse.

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