“Mamme accoglienti” al posto dell’asilo, adesso a Osilo si può
La giunta comunale detta le linee per far partire il servizio Per svolgere il lavoro serve il titolo di educatore nei nidi
OSILO. Si chiamano “mamma accogliente” ed “educatore familiare”, le soluzioni adottate dal Comune di Osilo per dare risposte alle famiglie con figli di età compresa fra i tre e i 36 mesi, dove entrambi i genitori lavorano. Una soluzione alternativa al micro-nido - di cui è stata decretata, parrebbe in via definitiva, la non sostenibilità - e che dovrebbe garantire l’ accoglienza e l’iniziale formazione previste dai servizi educativi per la prima infanzia. Con una delibera adottata nei giorni scorsi, la giunta comunale ha dettato gli indirizzi per l’avvio del servizio, a partire dall’istituzione dell’Albo comunale delle mamme accoglienti e degli educatori familiari. Intanto definendo il ruolo delle due figure, sulla scorta di quanto previsto da un provvedimento dell’esecutivo regionale del 2008, che ne ha previsto l’introduzione.
«La mamma accogliente – si legge nella delibera - è un servizio effettuato da una mamma che accoglie fino ad un massimo di tre bambini (di norma anche il proprio) di età compresa fra tre mesi e tre anni. Il ruolo di mamma accogliente è svolto da persone in possesso di titolo specifico previsto per il ruolo di educatore di nidi d'infanzia. Qualora non sia in possesso di un titolo di studio adeguato a condurre tale attività è obbligatoria la frequenza di un percorso di sensibilizzazione e formazione di almeno 40 ore (comprensivo del tirocinio). L’educatore familiare è un operatore, con titolo specifico previsto per il ruolo di educatore dei nidi d’infanzia, che accudisce fino ad un massimo di tre bambini da tre mesi fino a tre anni».
Per quanto riguarda gli spazi in cui prestare il servizio, sempre la stessa delibera precisa che «i locali devono essere salubri, conformi alle vigenti norme igienico-sanitarie in materia di edilizia residenziale e di sicurezza previste per le civili abitazioni e rispondere alle esigenze di cura, di gioco, educative del bambino. Il servizio può essere svolto presso la propria abitazione, presso l’abitazione delle famiglie interessate, in un luogo appositamente attrezzato messo a disposizione dal Comune, da altri enti pubblici e istituzioni religiose». E proprio per agevolare l’avvio del servizio, il Comune ha deciso di mettere a disposizione gli spazi prima utilizzati per il micro-nido: tre ambienti – oltre agli spazi comuni – che consentiranno a tre diversi gruppi di famiglie di avvalersi della collaborazione della mamma accogliente o dell’educatore familiare, per un massimo di tre figure e di nove bambini complessivi. Al riguardo, sempre la stessa delibera precisa che «sono le famiglie, organizzate in gruppi di due o tre, che scelgono l’educatore o la mamma accogliente», per cui il ruolo del Comune si limita al supporto e alla vigilanza. Informazioni ulteriori e moduli di iscrizione all’Albo possono essere richiesti ai servizi sociali del Comune.