La Nuova Sardegna

Sassari

“Mamme accoglienti” al posto dell’asilo, adesso a Osilo si può

“Mamme accoglienti” al posto dell’asilo, adesso a Osilo si può

La giunta comunale detta le linee per far partire il servizio Per svolgere il lavoro serve il titolo di educatore nei nidi

15 ottobre 2015
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OSILO. Si chiamano “mamma accogliente” ed “educatore familiare”, le soluzioni adottate dal Comune di Osilo per dare risposte alle famiglie con figli di età compresa fra i tre e i 36 mesi, dove entrambi i genitori lavorano. Una soluzione alternativa al micro-nido - di cui è stata decretata, parrebbe in via definitiva, la non sostenibilità - e che dovrebbe garantire l’ accoglienza e l’iniziale formazione previste dai servizi educativi per la prima infanzia. Con una delibera adottata nei giorni scorsi, la giunta comunale ha dettato gli indirizzi per l’avvio del servizio, a partire dall’istituzione dell’Albo comunale delle mamme accoglienti e degli educatori familiari. Intanto definendo il ruolo delle due figure, sulla scorta di quanto previsto da un provvedimento dell’esecutivo regionale del 2008, che ne ha previsto l’introduzione.

«La mamma accogliente – si legge nella delibera - è un servizio effettuato da una mamma che accoglie fino ad un massimo di tre bambini (di norma anche il proprio) di età compresa fra tre mesi e tre anni. Il ruolo di mamma accogliente è svolto da persone in possesso di titolo specifico previsto per il ruolo di educatore di nidi d'infanzia. Qualora non sia in possesso di un titolo di studio adeguato a condurre tale attività è obbligatoria la frequenza di un percorso di sensibilizzazione e formazione di almeno 40 ore (comprensivo del tirocinio). L’educatore familiare è un operatore, con titolo specifico previsto per il ruolo di educatore dei nidi d’infanzia, che accudisce fino ad un massimo di tre bambini da tre mesi fino a tre anni».

Per quanto riguarda gli spazi in cui prestare il servizio, sempre la stessa delibera precisa che «i locali devono essere salubri, conformi alle vigenti norme igienico-sanitarie in materia di edilizia residenziale e di sicurezza previste per le civili abitazioni e rispondere alle esigenze di cura, di gioco, educative del bambino. Il servizio può essere svolto presso la propria abitazione, presso l’abitazione delle famiglie interessate, in un luogo appositamente attrezzato messo a disposizione dal Comune, da altri enti pubblici e istituzioni religiose». E proprio per agevolare l’avvio del servizio, il Comune ha deciso di mettere a disposizione gli spazi prima utilizzati per il micro-nido: tre ambienti – oltre agli spazi comuni – che consentiranno a tre diversi gruppi di famiglie di avvalersi della collaborazione della mamma accogliente o dell’educatore familiare, per un massimo di tre figure e di nove bambini complessivi. Al riguardo, sempre la stessa delibera precisa che «sono le famiglie, organizzate in gruppi di due o tre, che scelgono l’educatore o la mamma accogliente», per cui il ruolo del Comune si limita al supporto e alla vigilanza. Informazioni ulteriori e moduli di iscrizione all’Albo possono essere richiesti ai servizi sociali del Comune.

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