La Nuova Sardegna

Sassari

Strada dell’Anglona riaccesa la speranza

Strada dell’Anglona riaccesa la speranza

Passi avanti nei lavori per la costruzione dell’arteria Sta prendendo forma il ponte sulla valle del rio Mannu

22 ottobre 2015
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NULVI. Ogni giorno, per 24 pomeriggi consecutivi, l’abitato di Nulvi è stato letteralmente attraversato da un lunghissimo autoarticolato che portava sul pianale le travi del nuovo ponte della costruenda “Strada dell’Anglona”. Il risultato è quello che si vede nelle immagini.

Vedere quegli enormi piloni, edificati diversi anni fa, rimanere per così tanto tempo tristemente solitari in mezzo alla natura, come un’inutile cattedrale nel deserto, aveva suscitato la rabbia e l’indignazione dei nulvesi e più in generale di tanti abitanti dell’Anglona che avevano ormai perso le speranze di veder finalmente realizzata la “loro” strada.

Ora quelle travi sistemate al loro posto sembrano invogliare a guardare avanti e riaccendono le speranze per chi ormai da trent’ anni aspetta la realizzazione di quell’arteria stradale che avrebbe, forse, impedito o almeno contenuto il grave decremento demografico che il paese sta conoscendo in questi anni.

Quella strada, così come era nelle intenzioni di chi l’aveva concepita, avrebbe dovuto collegare in modo agevole Nulvi e il territorio al suo capoluogo, prerogativa che ormai hanno quasi tutti i centri della provincia, rompendo così lo storico isolamento, restando quindi ancorati a Sassari e creando probabilmente qualche possibilità di sviluppo.

Invece questi trent’anni sembrano essere trascorsi invano e la “Strada dell’Anglona” resta ancora un sogno e lo resterà ancora per diversi anni se si considera che i fondi attualmente a disposizione non saranno sufficienti a concludere definitivamente i lavori e a completare tutte le infrastrutture necessarie perché la strada possa essere collaudata e consegnata finalmente agli automobilisti.

Restano da realizzare ancora altri due viadotti (in corso di costruzione) e molto ancora c’è da fare lungo il tracciato che si insinua in un territorio non proprio agevole nella vasta depressione creata dal rio Mannu, che divide i territori di Nulvi e Osilo. I fondi suppletivi arriveranno, forse, tra qualche anno.

La speranza però è dura a morire (proprio come il calcestruzzo necessario per far venire su i viadotti) e il sogno resta quello che almeno le future generazioni possano prima o poi percorrere questa nuova arteria stradale, per così tanto tempo delizia e croce per due intere generazioni di nulvesi che, coltivando quella speranza, hanno intanto visto ingrigire i loro capelli. (m.t.)

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