La Nuova Sardegna

Sassari

Esplosione di violenza senza un movente

Esplosione di violenza senza un movente

BENETUTTI. Indagini serrate ma difficili come sempre quando il teatro sono le campagne. I carabinieri della compagnia di Bono, guidati dal maggiore Giampiero Lampis, e del comando provinciale di...

23 ottobre 2015
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BENETUTTI. Indagini serrate ma difficili come sempre quando il teatro sono le campagne. I carabinieri della compagnia di Bono, guidati dal maggiore Giampiero Lampis, e del comando provinciale di Sassari stanno scavando nel passato di Giuseppe Sebastiano Mulas alla ricerca di una traccia che possa indicare il movente del delitto. Un delitto che, nella dinamica, ha seguito il copione di altri agguati: una prima fucilata sparata da distanza ravvicinata e poi il colpo di grazia al volto. Un copione confermato dalla perizia medico legale, il cui referto è stato inviato al sostituto procuratore della Repubblica del tribunale di Nuoro Andrea Vacca, che coordina le indagini. Inchiesta che non tralascia neppure la testimonianza di Salvatore, il figlio della vittima, che ha assistito impietrito dal terrore alla terribili sequenze dell’omicidio. Una testimonianza che, apparentemente, non ha fornito elementi utili alle indagini, ma che gli investigatori danno vagliando con attenzione per individuare qualche particolare apparentemente insignificante ma che potrebbe contribuire a ricostruire il quadro all’interno del quale collocare l’assassinio di Giuseppe Sebastiano Mulas. Un uomo dal passato indubbiamente turbolento, ma che aveva pagato il proprio debito con la giustizia. E comunque episodi che non sembrano giustificare una tale esplosione di violenza. Con il timore che si inneschi una spirale di vendette anche se in paese un po’ tutti escludono che possa nascere una nuova faida. «Sono cambiate le condizioni», dicevano ieri al funerale di Giuseppe Sebastiano Mulas, ma il passato racconta una storia diversa. (p.s.)

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