La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, l’ex Turritania diventerà la casa degli ex mariti

di Vincenzo Garofalo
Sassari, l’ex Turritania diventerà la casa degli ex mariti

Nell’edificio, venduto dal Comune all’Area, saranno realizzati dai 20 ai 30 miniappartamenti che saranno poi affittati a canoni sociali a uomini separati

10 novembre 2015
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SASSARI. Passaggio di mano, demolizione e rinascita per dare casa a canone sociale ai mariti separati. Dopo decenni di polemiche politiche il futuro dell’ex hotel Turritania in porta sant’Antonio è segnato: entro l’anno Comune, Soprintendenza e Area (l’ex istituto case popolari) sigleranno un accordo storico che darà nuova vita al quasi rudere, oggi nascosto dietro la contestatissima isola-tartaruga dipinta da Ericailcane sulla decadente facciata. Palazzo Ducale venderà la proprietà dell’ex hotel ad Area che, con il benestare della Soprintendenza, potrà demolire i piani superiori, lasciando in piedi solo il piano terra (quello realizzato su progetto di Vico Mossa).

Sulle polveri del vecchio edificio saranno realizzati da venti a trenta miniappartamenti che saranno affittati a canoni sociali. Seguendo un’indicazione dell’assessorato comunale ai Lavori pubblici e manutenzioni, dovrebbero essere riservati a risolvere un’emergenza sociale del nuovo secolo: dare una casa ai tanti mariti che dopo la rottura del matrimonio restano senza un tetto sopra la testa. Si tratta di un disagio sociale che avanza sottotraccia e che riguarda famiglie mononucleari (cioè formate da una sola persona) e che, proprio a causa di questa specifica composizione, restano in fondo alle graduatorie per gli alloggi comunali e popolari, con poche o nessuna speranza di assegnazione.

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«È una situazione molto delicata che purtroppo riguarda sempre più persone, anche nella nostra città», spiega l’assessore ai Lavori pubblici e alle Politiche per la casa, Ottavio Sanna. «Per questo abbiamo pensato che l’ex hotel Turritania potesse rappresentare una soluzione ottimale per cercare perlomeno di alleviare quest’emergenza». Da qui è nata l’idea di contattare prima la Soprintendenza per capire esattamente quali siano i margini di azione sull’edificio di piazza Sant’Antonio, e quindi Area per proporre l’avvio di una trattativa.

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«Siamo a buon punto, e l’accordo potrebbe essere firmato già prima della fine dell’anno. Sia Area sia la Soprintendenza hanno dimostrato sensibilità e massima disponibilità verso una soluzione dal duplice effetto positivo: dare una risposta sociale a una categoria di cittadini che ha necessità di aiuto e procedere finalmente al recupero dell’ex hotel Turritania».

Area acquisterebbe il palazzo e costruirebbe i nuovi appartamenti con un’operazione da 4 o 5 milioni di euro. Soldi che l’ex istituto case popolari avrebbe dovuto investire su un’area a monte di via Grazia Deledda, ma che per problemi di tipo archeologico e geologico si è rivelata inutilizzabile. Il piano terra dell’ex hotel, interamente ristrutturato, dovrebbe rimanere nella disponibilità di Palazzo Ducale che installerebbe lì degli uffici comunali. Sugli altri tre piani dell’edificio Area avrebbe carta bianca per dare copro ai nuovi alloggi popolari: la soluzione più economica suggerirebbe di demolire e ricostruire piuttosto che operare una dispendiosa ristrutturazione.

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