La Nuova Sardegna

Sassari

Pigliaru: «Il futuro parte dal cibo sano»

di Giovanni Bua
Pigliaru: «Il futuro parte dal cibo sano»

Il presidente ieri ha celebrato i 90 anni dell’istituto Zooprofilattico. Il sindaco Sanna: siamo pionieri nella sanità veterinaria

14 novembre 2015
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SASSARI. «Il ruolo di Sassari e del Nord-Ovest è importantissimo per lo sviluppo di tutta l'Isola. Noi siamo pronti a rinforzare quanto già c'è e a trovare dei nuovi investimenti per dare, a questo territorio, un ruolo molto importante nello sviluppo proprio e della Sardegna nel suo complesso». Così il governatore Francesco Pigliaru, che ha chiuso l'importante appuntamento celebrativo dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna che ieri, nell'aula magna dell'università di Sassari, ha festeggiato i suoi primi novanta anni di attività.

Una presenza quella di Pigliaru attesa, viste le fortissime polemiche, ancora in corso, sull’area metropolitana, e la fresca presentazione di una non semplice riforma ospedaliera. Con il presidente che però esce “fuori tema” il minimo indispensabile e, dopo il rassicurante inciso preceduto da un incontro con gli operai del Cedi-Sigma, sale sul palco e dedica il cuore del suo intervento all’emergenza peste suina: «Se non risolviamo in fretta un problema come la peste suina, stiamo prendendo in giro la gente – spiega scommettendo sul successo del piano di endoradicazione – . La filiera agroalimentare mira ai mercati internazionali, la Regione deve favorire le condizioni per perseguire l'obiettivo è una guerra da vincere celermente».

Ad aprire l’intensa mattinata di lavori il sindaco Nicola Sanna: «Ho immaginato cosa potesse essere la nostra città novant'anni fa – ha esordito – quando l'Istituto zooprofilattico sperimentale muoveva i suoi primi passi. Una città in crescita dove nascevano le prime banche dell'Isola, le prime aziende ospedaliere private, i primi giornali quotidiani. Un momento storico di fermento sul piano scientifico che ha portato la nostra provincia e il suo capoluogo a essere il faro della ricerca e della produzione primaria nell'isola, nel mezzogiorno e a livello internazionale». «Novant'anni fa, allora, si apriva la storia dell'Izs sardo, uno dei dieci istituti italiani che – ha detto ancora – ha sempre dimostrato di essere all'altezza di un confronto nel campo della ricerca e dell'assistenza del mondo isolano e non solo. Oggi le battaglie economiche si giocano proprio nei settori dell'agricoltura, dell'allevamento e dell'alimentazione. Il presidio dell'Istituto zooprofilattico è allora fondamentale per evitare l'ingresso in Sardegna di patologie che potrebbero rivelarsi deleterie per la nostra economia».

Al tavolo dei relatori erano presenti Pasqua Tilocca, presidente dell'Izs, che ha parlato dell'istituto come di un ente virtuoso che ha operato una corretta gestione delle risorse e che, con gli avanzi di amministrazione ha saputo investire nella ricerca. È stato invece Aldo Marongiu, responsabile della struttura di Igiene degli alimenti dell'Izs e già direttore dell'istituto dal 2005 al 2010, a tracciare la storia dell'ente dal 1921, passando per l'anno della prima e vera attività, 1925, quando venne emesso il primo referto, per arrivare poi ai giorni nostri.

Il direttore generale Alberto Laddomada ha invece parlato del ruolo e del futuro dell'Izs. Il vertice dell'ente di via Duca degli Abruzzi ha citato i vari fronti sui quali l'Izs si trova a operare. Tra questi i fenomeni dell'inquinamento ambientale e dei contaminanti.

Il preside del Dipartimento di Veterinaria, Eraldo Sanna Passino, ha chiesto di volgere uno sguardo al futuro della Veterinaria, degli ospedali veterinari in un percorso di dialogo senza prevaricazione. Che porti a lavorare assieme per la crescita professionale.

Un contributo lo ha portato anche Silvio Borrello, direttore generale della Sanità veterinaria del ministero della Salute, ricordando il ruolo centrale dell'Izd nel panorama italiano.

In apertura anche l'intervento del presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau che ha ribadito l'importante lavoro svolto dall'ente e ha citato alcuni dei direttori che si sono succeduti alla guida dell'Izs sardo che rappresenta un'eccellenza nel settore. «Sono certo che l'Amministrazione regionale saprà tenere in debita considerazione il ruolo strategico di quest'istituzione, anche evitando e correggendo quegli errori che hanno creato, nel recente passato, qualche piccolo problema». Sulla peste suina poi: «L'istituto svolge oggi funzioni di controllo e prevenzione con un'organizzazione capillare in tutta l'isola in particolare quella strategica per l'eradicazione della peste suina africana, battaglia decisiva e essenziale per la Regione che ha consentito di confinare la malattia in un territorio molto limitato. Obiettivo strategico irrinunciabile per il futuro della nostra zootecnica ed economia».

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