La Nuova Sardegna

Sassari

Niente da dire sulla “birretta”, ma in Sardegna c’è chi ne consuma 150 litri all'anno

Nicola Glorioso*
Niente da dire sulla “birretta”, ma in Sardegna c’è chi ne consuma 150 litri all'anno

Già, una bella birretta! «Cosa vuoi che sia!». Decisamente non è così. I danni a cervello, cuore e fegato possono essere notevoli

16 novembre 2015
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Già, una bella birretta! «Cosa vuoi che sia! E poi un’altra, disseta e poi non contiene molto alcol, cosa vuoi che faccia!». Bene, non è così, decisamente non è così. Rifacciamo il punto sui “numeri della birra in Sardegna” andando al di là delle statistiche. Sì, le statistiche danno senz’altro una idea di massima, ma poi bisogna “scendere nel problema” e farsi una idea più precisa e cioè più informativa.

Il consumo di birra in Sardegna è pari a circa 65 litri a testa: tuttavia se escludiamo le persone con meno di 15 anni – sì, avete letto bene, 15 anni: il consumo di alcolici inizia incredibilmente presto – i molto anziani ed una metà delle donne, il consumo di birra sale a ben più di 150 litri a testa all’anno. Se poi immaginiamo che una metà degli uomini non ne consumi o ne consumi molto poca il risultato è che chi beve birra “ci dà dentro” in modo del tutto dannoso.

L’alcol produce danni. In tutti gli organi, nessuno escluso.

1) Cervello: a parte gli effetti “acuti” relativi ai momenti ed alle ore successive a quando si esagera, noti a tutti con il termine di “sbronza”, nel lungo termine produce decadimento della capacità intellettive, di comportarsi coerentemente con la realtà, di formulare pensieri e ragionamenti compiuti, di avere rapporti affettivi “normali”, di essere efficienti nel proprio lavoro, etc; altra cosa importante: l’eccesso di alcol alla lunga facilita la demenza.

2) Cuore: due effetti decisamente negativi: a) difetto della capacità del cuore di contrarsi con la forza dovuta con la conseguenza, nel lungo periodo, di provocare il cosiddetto “scompenso di cuore” che è una delle malattie cardiovascolari che più limita la vita delle persone costringendo a visite mediche, ad esami frequenti ed a terapie complesse.

3) Fegato: c’è ben poco da dire perché è nozione comune: l’effetto a lungo termine sul fegato sottoposto a carico di alcol è la “cirrosi epatica” cioé una incapacità via via sempre più marcata da parte del fegato di svolgere le funzioni essenziali per la nostra vita con la ovvia conseguenza che ne deriva.

Ora, se lo “scompenso di cuore”, la “cirrosi epatica”, “i danni cerebrali” si verificano per cause inevitabili – purtroppo ve ne sono anche al di là dell’eccesso di bevande alcoliche – allora uno può solo maledire la sorte, ma se ce li andiamo a cercare bevendo come degli sfondati alla faccia di ogni forma di cautela allora è solo e soltanto responsabilità nostra senza rispetto per i nostri familiari, per il nostro lavoro, per noi stessi e per la nostra stessa dignità.

* Medico e docente universitario

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