La Nuova Sardegna

Sassari

Allarme per Basilica e chiesetta di Balai

di Gavino Masia
Allarme per Basilica e chiesetta di Balai

Segni evidenti di degrado, richieste urgenti di intervento dal 2013 sono rimaste inascoltate. Problemi anche di sicurezza

24 novembre 2015
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PORTO TORRES. I due monumenti di culto più importanti della città – ossia la Basilica di San Gavino e la chiesetta di Balai vicino - hanno necessità di interventi urgenti di manutenzione e restauro come riportato nella documentazione scritta dalla parrocchia di San Gavino e consegnata all’amministrazione comunale già nel 2013. Da quella data in poi sia la struttura della chiesa romanica di Monte Agellu sia quella costruita a picco sul mare di Balai (sede dei simulacri dei Protomartiri Turritani Gavino, Proto e Gianuario durante la “Festha Manna”), presentano ulteriori criticità, ma a quanto pare nessuno degli amministratori ha voluto prendersi a cuore il problema per cercare una soluzione negli ultimi due anni.

Balai. Nella chiesetta di Balai, costruita su una roccia a picco sul mare, ci sono infiltrazioni di acqua piovana nell’ipogeo, con distacco di materiale, e si evidenziano ulteriori distacchi di materiali lapidei dalla parte superiore della volta della chiesa: la pavimentazione interna, inoltre, non consente di camminare in sicurezza. Nella parte esterna della chiesetta che guarda ad oriente, poi, sono visibili lungo i contrafforti dei distacchi di materiali (pietre portate via dall’erosione costiera) che metterebbero in serio pericolo la staticità della stessa chiesa. Gli ultimi lavori risalgono al 2009 con un investimento di 36mila euro: impermeabilizzazione della copertura mediante la stesura a pennello su tutta la superficie di un elastomero, pulizia delle pareti interne da tutti i residui degradati d’intonaco in modo che la muratura di pietra potesse essere di nuovo protetta da un intonaco di calce aerea e sabbia. Da allora il moto ondoso del mare di Balai sta mettendo in serio pericolo la staticità della struttura, e sono necessari interventi mirati per salvare un luogo di culto che durante il periodo di Pentecoste raduna migliaia di fedeli da tutta la Diocesi e anche dal resto dell’isola. Nell'area erano state ritrovate sepolture di origine romana, utilizzate anche in periodo cristiano, e lo stesso luogo, secondo la tradizione, fu la prima sepoltura dei tre Martiri Turritani.

Basilica. Non sta meglio la Basilica di San Gavino, dopo il violento nubifragio di un anno fa che ha lasciato segni visibili lungo tutto il prospetto meridionale dell’edificio. Ci sono infiltrazioni nella navitella di sinistra, dovute alle acque meteoriche provenienti dalla parte superiore, mentre nel muro di recinzione che afferisce al piazzale dove c’è la colonna, si notano sfasciamenti e distacchi di materiali. Da considerare anche la forte erosione dovuta ai venti, con parti di tufo che si stanno ulteriormente deteriorando a causa di una infiltrazione proveniente dall’architrave della prima porticina d’ingresso alla Basilica. Servono interventi urgenti e piuttosto articolati sotto il profilo della qualità. Resta da capire se c’è volontà di salvaguardare un patrimonio inestimabile.

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