La Nuova Sardegna

Sassari

Neuroriabilitazione, Adele trasferita al Brotzu di Cagliari

Neuroriabilitazione, Adele trasferita al Brotzu di Cagliari

Finita l’odissea della donna colpita da ictus il 24 ottobre Era ricoverata in Rianimazione al “SS. Annunziata”

27 novembre 2015
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SASSARI. L’odissea di Adele, la donna colpita da un ictus il mese scorso, è terminata. Da ieri, infatti, è ricoverata nella struttura di neuroriabilitazione dell’azienda ospedaliera “Brotzu”, a Cagliari. Un’odissea durata quasi un mese.

Adele, 56 anni, era stata colpita da un ictus lo scorso 24 ottobre. Sottoposta alle prime cure e alle terapie adatte, era stata stabilizzata e trasferita nel reparto di rianimazione dell’ospedale civile di Sassari, in attesa di essere accolta in una struttura specializzata per la neuroriabilitazione. Ma a questo punto era sorto il problema. L’unica struttura adatta, sia per l’elevato standard professionale sia per i posti disponibili, era infatti il Santa Maria Bambina di Oristano. Una struttura specializzata, privata ma convenzionata con la Asl e con la Regione Sardegna. Tutto a posto, quindi. E invece no. Quando da Sassari è stata chiesta la disponibilità, da Oristano è stato risposto che non era più possibile. E questo perché si era in attesa dell’apertura di una struttura analoga al “San Marino” di Oristano e la Regione non aveva rinnovato la convenzione con il Santa Maria Bambina.

Una situazione assurda: Adele infatti non necessitava più di cure specialistiche ma “solo” di un trattamento di riabilitazione. Una situazione che si era trasformata in un “caso” tanto che era stati lo stesso assessore regionale alla Sanità Luigi Arru, si era impegnato a trovare una soluzione. Promessa mantenuta, visto che l’assessore è riuscito a scovare un posto libero nei sei posti letto della struttura riabilitativa del “Brotzu”.

Ma se c’è la soddisfazione di aver risolto il problema di Adele, resta l’amarezza per le altre persone che - ricoverate nei reparti di Rianimazione - attendono il trasferimento in una struttura specializzata nella riabilitazione neurologica. Sarebbero infatti una decina i casi analoghi a quello di Adele, pazienti che fino a qualche settimana fa avrebbero potuto usufruire delle cure specializzate del Santa Maria Bambina e che invece devono attendere che in qualche modo si liberi uno dei sei posti letto del piccolo reparto riabilitativo del “Brotzu”.

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