La Nuova Sardegna

Sassari

Ricerche minerarie, i Democratici di Ossi contro il nullaosta

di Pietro Simula
Ricerche minerarie, i Democratici di Ossi contro il nullaosta

La sezione locale del Pd contesta il sì del consiglio comunale Parte dell’opposizione era assente, ora deciderà la Regione

31 dicembre 2015
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OSSI. No alla concessione del nullaosta per l’attività di ricerca mineraria avanzata dalla Maffei Sarda Silicati, già titolare della concessione “Monte Mamas” in territorio di Ossi-Florinas. Il diniego perentorio arriva dalla direzione della sezione Pd “Giuseppe Garibaldi”, dopo che il consiglio comunale si è già espresso a favore. In quella circostanza i consiglieri di “Insieme per Ossi” (espressione del Pd) erano assenti per protesta contro la denuncia di abuso edilizio relativo alla bacheca sulla facciata della propria sede. Ma - si legge nel documento finale del direttivo - avrebbe certamente votato contro, in coerenza col voto contrario espresso il 6 luglio 2015 durante il consiglio comunale convocato al cinema Casablanca che ha espresso contrarietà al completamento da parte della Società Monterosè della cava Italcementi a Su Padru.

Come si fa, infatti, a distanza di quattro mesi essere favorevoli a due nuovi permessi di ricerca in nuove aree, tra l’altro “ricchissime di emergenze archeologiche”, e in un contesto comunale di soli 3.300 ettari di territorio comunale? Il Partito democratico ritiene si debba proseguire nelle attività già intraprese, completare quanto già autorizzato, senza coinvolgere nuove parti del territorio. La crisi economica, spiega il documento, ha determinato una riduzione dei quantitativi estratti e la conseguente dilatazione nel tempo degli interventi. Il quantitativo di 800 mila tonnellate annue raggiunto negli anni duemila, è sceso con la crisi, secondo i dati del direttivo Pd, a circa 500mila tonnellate annue.

Quindi, se inizialmente il cronoprogramma prevedeva una capacità estrattiva del giacimento sufficiente per gli anni 2005 – 2027, oggi, anche escludendo i lotti troppo ricchi di calcare che rendono il materiale inutilizzabile o eccessivamente costoso da estrarre, l’attività potrebbe continuare ancora almeno per qualche decennio. La concessione vigente, si ricorda, arriva sino al 2019 e, dopo il Monte Mamas, nel territorio al confine con Florinas ci sono riserve per ulteriori anni. Ossi, insomma, avrebbe già dato il massimo del proprio territorio e non è pensabile che vengano aperte altre cave da altre parti.

La direzione Pd risponde anche a chi cerca di minimizzare spiegando che quelli su cui si è votato a favore sono solo permessi di ricerca, semplici carotaggi finalizzati a saggiare la qualità e quantità della sabbia, operazione da effettuare senza particolari sconvolgimenti del territorio interessato. Ci si chiede però che senso avrebbe essere contrari a nuove cave ed autorizzare un permesso di ricerca per poi, qualora il materiale fosse buono, esprimersi contro. Da qualche parte il silenzio imbarazzato che ha caratterizzato questa fase tra le file della maggioranza sembra rompersi con nemmeno tanto velate ammissioni. «L’ultima parola – si conclude nel documento Pd – spetterà alla Regione, che speriamo sia più saggia degli attuali amministratori comunali».

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