La Nuova Sardegna

Sassari

Fulmine in chiesa a Bulzi, ustioni e malesseri per i fedeli colpiti

di Mauro Tedde
Fulmine in chiesa a Bulzi, ustioni e malesseri per i fedeli colpiti

San Sebastiano chiusa al culto per sicurezza. Inservibile l’impianto elettrico, intonaci staccati dalle pareti

09 gennaio 2016
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BULZI. Passato lo spavento per quei terribili minuti vissuti in chiesa da tantissime persone mercoledì pomeriggio, quando un fulmine ha colpito il campanile e poi la chiesa parrocchiale di San Sebastiano dove si stava tenendo un rito funebre, a Bulzi si contano i danni procurati dal furioso temporale.

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Oltre alla chiesa infatti i fulmini hanno scaricato la loro potenza anche in tutto il centro abitato del paese danneggiando elettrodomestici, linee telefoniche ed impianti elettrici. Diverse persone che assistevano alla messa hanno subito lievi ustioni e hanno accusato malesseri.

I danni più gravi li ha subiti comunque la chiesa visto che l’intero impianto di illuminazione è ormai inservibile e in alcuni punti sono saltate grosse porzioni di intonaco per cui la chiesa è stata chiusa per motivi di sicurezza e finchè non saranno rimosse tutte le situazioni di pericolo non potrà essere agibile.

All’interno dell’edificio sacro era in funzione anche l’impianto di allarme che garantisce la protezione del prezioso gruppo ligneo della Deposizione risalente agli inizi del XIII secolo che viene gelosamente custodito nella chiesa parrocchiale proprio per motivi di sicurezza rispetto alla chiesa campestre di San Pietro delle Immagini da cui proviene.

Il giovane parroco del paese don Pietro Denicu che è anche parroco di Sedini dovrà perciò adattarsi nella chiesetta di Santa Croce per officiare le funzioni religiose.

Intanto ieri mattina si è recato in chiesa anche il commissario straordinario che regge il Comune di Bulzi dopo le dimissioni dell’ex sindaco Stefano Vacca e insieme ai responsabili dell’ufficio tecnico ha eseguito un sopralluogo per valutare l’entità dei danni e per pianificare un intervento urgente per rendere fruibile la chiesa.

Danni che si presume siano piuttosto gravi visto che l’impianto elettrico della chiesa, vecchio di 70 anni, è stato attraversato completamente dalla scarica elettrica ed è praticamente inservibile, così come il sistema delle campane e dovrà essere interamente rimesso a nuovo, peraltro secondo le norme vigenti.

E sarà necessario intervenire anche nelle pareti danneggiate per evitare che continuino a staccarsi pezzi di intonaco. Un’eventualità da scongiurare soprattutto perché se si verificassero cadute di calcinacci durante una funzione, potrebbero esserci conseguenze per i parrocchiani.

«Avevo appena iniziato l’omelia – racconta don Pietro Denicu – ed all’improvviso è scoppiato il finimondo. Sono rimasto immobile nell’ambone dell’altare anche per rasserenare gli animi. Lo spavento è stato tanto e molti dei miei parrocchiani hanno pensato al peggio. Ringraziando il Cielo la struttura non ha subito gravi danni e il 20 di gennaio celebreremo comunque il nostro patrono San Sebastiano, a lume di candela».

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