La Nuova Sardegna

Sassari

Sanità, un lungo elenco di reparti senza un futuro

di Barbara Mastino
Sanità, un lungo elenco di reparti senza un futuro

Il blocco del turn over ha avuto pesanti ripercussioni sui servizi di eccellenza Non va meglio in Goceano dove la serrata degli ambulatori è all’ordine del giorno

09 gennaio 2016
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OZIERI. È stato l’ultimo di una lunga serie di anni travagliati per la sanità locale il 2015 appena conclusosi, che ha visto il progressivo decadimento di alcuni servizi dovuto soprattutto al blocco del turn over delle assunzioni, con operatori andati in pensione e non rimpiazzati. Un problema che ha riguardato tutta la sanità sarda ma che a Ozieri ha avuto ripercussioni pesanti su alcuni settori essenziali.

Tra queste la radiologia, uno dei fiori all’occhiello dell’ospedale Segni con le sue altissime professionalità e le specializzazioni che costituiscono un unicum in tutta l’isola: come i trattamenti delle patologie della colonna vertebrale, effettuati con tecniche moderne all’avanguardia in Sardegna. Il turn over ha inciso gravemente anche sul sevizio di cardiologia, settore essenziale in un ospedale baricentrico: qui la carenza di medici sta provocando già dalla primavera disagi per chi deve effettuare visite ed esami (problema segnalato a ottobre anche per i pazienti “abituali”) e che è costretto a sopportare lunghissime liste d’attesa, mentre parte degli esami che venivano effettuati negli anni scorsi ora non sono più disponibili al Segni. La carenza di personale medico e infermieristico, più volte segnalata dai sindacati, fa il paio con l’allungarsi dei tempi per la fine dei lavori delle sale operatorie e per altre varie manutenzioni che, nonostante il clima di piena apocalisse, continuano a essere eseguiti nel nosocomio cittadino: si ricorderà senz’altro quanto avvenuto tra giugno e luglio, con la chiusura temporanea della guardia medica e della guardia notturna pediatrica. E nemmeno nei territori le cose vanno bene: mentre a Bono si richiede l’istituzione di una casa della salute, a Pattada si registrano i disagi al punto prelievi, problema che affligge, insieme con quello della mancanza di guardie mediche e ambulatori, soprattutto il Goceano. Qui nei mesi scorsi sono stati tanti i problemi segnalati, dalla mancanza del logopedista e di infermieri nel poliambulatorio di Bono alle carenze del personale veterinario per la lotta alle patologie del bestiame, settore della sanità che spesso si dimentica quando si discute di carenze e riforme ma che è essenziale per l’economia del territorio oltre che, ovviamente, per la salute anche dell’uomo. Disagi su disagi che mettono in secondo piano le eccellenze che la sanità ozierese ancora può vantare: la già citata radiologia e l’ortopedia, la ben nota oculistica, un punto prelievi che ha i numeri più importanti della Sardegna nella tipizzazione preliminare alla donazione del midollo osseo, un’oncologia a misura di paziente e l’unica unità operativa di neurologia dell’intera Asl 1, reparto però “azzoppato” dall’ormai annoso ritardo del trasferimento nella nuova sede. La chiusura del punto nascite, infine, della quale si parla da due anni e che è diventata realtà nei giorni scorsi: un provvedimento magari necessario, ma che avrà senso solo se sarà seguito dal potenziamento dei servizi di trasporto.

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