La Nuova Sardegna

Sassari

Si è spenta a 106 anni la crocerossina “coreana”

di Antonio Meloni
Si è spenta a 106 anni la crocerossina “coreana”

Alma Pascutto, infermiera romana, prese parte alla terribile guerra in Asia Dopo una vita lunga e serena ha deciso di venire a morire nella amata Sassari

12 gennaio 2016
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SASSARI. Ci sono storie destinate all’oblio fino a quando un fascio di luce, puntato al momento giusto, non riesce a definire i contorni di quella che con sorpresa si scopre poi essere una bella storia degna di essere raccontata.

Una di queste è senz’altro la vicenda di Alma Pascutto, scomparsa lo scorso fine settimana a Sassari alla veneranda età di 106 anni. La storia straordinaria di questa donna speciale si incrocia con le vicende belliche della terribile guerra di Corea che nei tre anni a cavallo tra il 1950 e il 1953 vide contrapposte Corea del Nord, Cina e Corea del Sud. Alma Pascutto, crocerossina romana, classe 1909, prese parte, con un ristretto nucleo di settanta persone, alla missione internazionale inviata nel paese asiatico dal Governo italiano nell’ormai lontano settembre del 1950. Come è noto, poi le Nazioni unite inviarono truppe in appoggio alle forze governative del sud riuscendo a respingere i nord coreani ai confini con la Cina. Ma tre lunghi anni di guerra avevano ormai fiaccato la resistenza della popolazione civile, terrorizzata e ridotta allo stremo dalla miseria e dalle malattie.

Per far fronte alla situazione, la Croce rossa internazionale lanciò allora un appello accorato a tutti i paesi con la richiesta di portare soccorso in territorio coreano. L’Italia fece la sua parte mettendo a disposizione dell’Onu un ospedale da campo dotato di attrezzature e personale sanitario. Il campo numero 68 della Croce rossa venne quindi caricato su una nave americana che salpò dal porto di Napoli il 16 ottobre del 1951 per approdare a Pusan, in Corea del Sud, solo un mese dopo. E’ a questo punto che l’infermiera volontaria della Croce rossa, Alma Pascutto, poco più che quarantenne, entra in azione con quel team specializzato inviato dal governo italiano.

Il gruppo, che restò operativo fino al dicembre del 1954, ben oltre la fine del conflitto, curò migliaia di pazienti ricoverati nell’ospedale da campo fornendo più di 230 mila prestazioni ambulatoriali e guadagnando, soprattutto, la stima e la riconoscenza incondizionate della popolazione e del governo sudcoreano. A fine operazioni, l’allora presidente della Repubblica di Corea concesse, a tutto il personale della Croce rossa italiana, la prestigiosa onorificenza “Presiential unit citation”, il governo insignì il gruppo della medaglia “Ambassador for peace” e l’Onu appuntò sulle loro divise la medaglia di servizio delle Nazioni unite. Il desiderio di Alma, a fine guerra, era quello di lavorare proprio all’Onu, ma l’Italia allora non era ancora paese membro, così la crocerossina varcò la soglia dell’ormai disciolto Ente nazionale di prevenzione degli infortuni dove restò in servizio fino alla pensione. Nel 2002, l’ex crocerossina della Guerra di Corea venne anche insignita del titolo di Cavaliere dell’Ordine “Al merito della Repubblica italiana” e nel salotto di casa sua, insieme alle tante foto ricordo, spicca ancora quella della principessa Maria Josè di Piemonte, in uniforme di ispettrice della Croce rossa, con dedica personale “A Alma Pascutto” e la sua firma. A settembre scorso, spinta dal desiderio irrefrenabile di rivedere la Sardegna e il suo mare, incoraggiata da un gruppo di affezionatissimi amici sassaresi, Alma Pascutto ha deciso di trasferirsi da Roma in città dove, serenamente, si è spenta venerdì scorso. Agli amici che l’hanno conosciuta e stimata piace ricordarla con la divisa della Croce rossa, sempre pronta a prestare soccorso e a portare una parola di conforto a chi soffre.

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