La Nuova Sardegna

Sassari

Filtri per il sangue, proroga dell’appalto

Filtri per il sangue, proroga dell’appalto

Asl e Aou corrono ai ripari dopo il razionamento delle trasfusioni: via alle forniture ma solo per 3 mesi

14 gennaio 2016
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SASSARI. Si sta risolvendo in via provvisoria la il problema della mancanza di filtri per la sacche di plasma che ha costretto il centro trasfusionale a ridurre le trasfusioni ai thalassemici. L’Azienda ospedaliera universitaria ha autorizzato proprio l’altro ieri l’Asl alla proroga del bando di fornitura del materiale di cui il reparto si è ritrovato sguarnito. Proroga che vale anche per i centri trasfusionali di Alghero e Ozieri. La delibera è in preparazione. Ma la proroga è di soli di tre mesi e quanto è avvenuto, con il razionamento delle sacche, potrebbe ripetersi all’inizio di aprile.

Il fatto è che occorre bandire un appalto di acquisto per un periodo più lungo e soprattutto rinnovarlo tempestivamente in vista della scadenza. Diversamente, il disagio che ha visto protagonisti i thalassemici e altri pazienti che hanno necessità di trasfusioni frequenti si riproporrà a cadenze periodiche anche in futuro. Come è avvenuto, del resto per tutto il 2015: per tre volte il centro trasfusionale sassarese si è ritrovato con le scorte di filtri, sacche e materiale per l’aferesi al lumicino, per tre volte si è vissuta l’emergenza, ma programmazione e buon senso sono sembrati assenti per evitarla.

Infatti, quello delle attrezzature che scarseggiano è un problema annoso nell’Asl. Una patata bollente che l’Aou eredita in seguito all’incorporazione del gioiello più prezioso dell’azienda sanitaria locale numero 1, l’ospedale Santissima Annunziata. Fusione che è scattata dal primo gennaio scorso. Ora che anche il centro trasfusionale è migrato verso l’azienda mista questa non potrà rischiare di lasciare senza trasfusioni i propri malati. Come sarebbe avvenuto tra pochi giorni se Aou e Asl non si fossero messe d’accordo in tutta fretta per consentire il rifornimento degli speciali filtri per le sacche che arrivano dal Piemonte e senza i quali non è possibile la deleucocizzazione, ossia l’eliminazione dei globuli bianchi nel plasma da trasfondere.

Già lo scorso novembre dal servizio nel Palazzo Rosa era partita la segnalazione alla Asl che bisognava operare per tempo per rifornire il reparto. E si ricordava che si sarebbe dovuto provvedere ad avviare le pratiche anche in vista dell’incorporazione con l’azienda universitaria. Non solo. Ai primi di gennaio è partita la segnalazione della situazione anche all’Aou.

Resta da vedere intanto quali tempi potrà avere la gara regionale per la fornitura di attrezzature e presidi ai centri trasfusionali sardi che avrebbe dovuto consentire economie e migliore organizzazione proprio per evitare le periodiche emergenze. Era il lontano 2012 quando la Regione nominò l’Asl sassarese capofila del bando ma ad oggi ancora niente si è mosso. Quali difficoltà impediscano di avviare la gara non è ancora chiaro, a quanto se ne sa i capitolati sono già pronti ma probabilmente non è un compito facile mettere d’accordo tutte le asl isolane. Sta di fatto che il tempo passa e, a distanza di quatttro anni, non si sa nemmeno se le procedure per il bando unico regionale si concluderanno.

E c’è un altro problema da affrontare al più presto e che in vista della fusione non è stato preso in esame. Le associazioni dei donatori, l’Avis prima di tutti, avevano una convenzione con l’Asl per la fornitura di sacche di sangue. Se l’azienda mista non subentrerà nel rapporto di convenzione, l’Avis e le altre associazioni non potranno dare la loro indispensabile collaborazione anche all’Aou. (p.f.)

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