La Nuova Sardegna

Sassari

PARLIAMONE Il Campus, 20 milioni persi e gli studenti dimenticati

di Daniela Scano

Ormai è ufficiale: dopo cinque anni di liti e veti incrociati sono scaduti i finanziamenti regionali per la costruzione della struttura

17 gennaio 2016
4 MINUTI DI LETTURA





Quindi è ufficiale: Sassari ha perso venti milioni di euro dei 40 stanziati nel 2011 per la realizzazione di un campus universitario all’americana. Si tratta del cofinanziamento messo sul tavolo dalla Regione per la grande opera. All’epoca, il campus universitario con 500 posti era considerato strategico per l’ateneo cittadino. Decisivo al punto che il Cipe destinò 20 milioni per costruirlo. Venti milioni più venti milioni sono una somma da capogiro, destinata a scatenare appetiti e speculazioni. Ci volevano nervi saldi per gestire la partita, ma non è stato così.

È vero che l’Ersu è una sua diramazione, eppure stavolta la Regione non c’entra. Questa storia dei milioni andati in fumo è tutta farina del sacco sassarese. Qui, anziché mettersi a lavorare di comune accordo e senza perdere tempo, tre litiganti hanno brandito le armi dei veti incrociati. Così il tempo è passato e i soldi si sono volatilizzati. Ersu, Comune, Università se le sono date di santa ragione fino a qualche mese fa, quando hanno trovato un accordo al ribasso per non perdere tutto. Un patto che consentirà di fare qualcosa, non si sa ancora bene cosa, che non è il campus.

Comunque sia, venti milioni sono stati persi per strada e rappresentano un fallimento di cui qualcuno dovrebbe rendere conto. Invece, stranamente, sul “caso campus” non ci sono recriminazioni, anzi si tenta di far credere che in fondo vada bene così. Questo significa che tutti i personaggi, in questa storia, hanno commesso qualche errore.

Ufficializzando una perdita di chances che dovrebbe essere motivo di indignazione della sua amministrazione, il sindaco di Sassari minimizza e afferma che in fondo i soldi pubblici sono rimasti nel territorio perché sono stati utilizzati per acquistare i treni per Alghero e per Sorso. Nicola Sanna non spiega quando questo dirottamento dei finanziamenti sarebbe stato deciso, da chi e perché. Ma quel che è peggio, il sindaco parla dei posti letto sostituiti dai treni come se una cosa valesse l’altra. Come se fosse normale doversi accontentare: o diritto allo studio o trasporti. Non c’è un nesso apparente tra le due cose, sempre che il primo cittadino non intendesse dire che sui treni viaggiano anche gli studenti pendolari che avrebbero dovuto trovare alloggio in uno dei cinquecento posti del fantasmagorico campus all’americana che non sorgerà più. Quel campus che doveva garantire il diritto allo studio ai più meritevoli delle migliaia di studenti che ancora scelgono di studiare e di laurearsi a Sassari. Ragazze e ragazzi che hanno tra le mani il futuro del nord Sardegna e sui quali il nord Sardegna dovrebbe puntare. Poi ci chiediamo perché scappano.

Sulla sconfitta dei venti milioni per il campus tace anche l’Università, forse perché in uno dei suoi terreni sorgerà una delle tre piccole case dello studente che, se tutto andrà bene, Sassari otterrà alla fine di questa sconcertante partita.

A parte la ristrutturazione della ex Fondazione Brigata Sassari, di proprietà dell’ateneo dal 2008 e accantierata alla fine del 2015, di certo c’è il fatto che la storia della edilizia studentesca sassarese riparte da zero: progettazione, gara d’appalto, lavori. Sappiamo come vanno queste cose, sono tempi lunghi, a volte infiniti. Inoltre con i fondi rimasti a disposizione, poco più di venti milioni, sarà un miracolo poter fare qualcosa di decente. Però il sindaco e la direttrice dell’Ersu assicurano che la Regione si è impegnata a trovare ulteriori risorse. L’affermazione non è stata confermata ufficialmente e quindi per il momento vale per ciò che è: parole, promesse piuttosto vaghe fatte per interposta persona.

È invece scomparso . dai radar il presidente dell’Ersu Gianni Poggiu, quello che il 12 aprile del 2013 tuonava: «Il campus o si fa come dico io oppure a quei quaranta milioni gli dò fuoco». Promessa mantenuta solo a metà, ma c’è ancora tempo. Su una cosa però Poggiu aveva ragione da vendere. «L’interesse è solo per i quaranta milioni – disse nella stessa intervista in cui annunciava le sue intenzioni piromani se non gli avessero fatto gestire i quaranta milioni a suo piacimento –, degli studenti non frega niente a nessuno». Appunto. Quei venti milioni rappresentavano una opportunità e l’Ersu sassarese non è riuscito a coglierla. Adesso lo farà qualcun altro, altrove.

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative