La Nuova Sardegna

Sassari

Morto a Valledoria mentre riparava un'insegna, ci sono i primi indagati

di Nadia Cossu
Morto a Valledoria mentre riparava un'insegna, ci sono i primi indagati

Eseguita l’autopsia sul 70enne caduto da 6 metri: deceduto per il trauma cranico

26 gennaio 2016
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SASSARI. La Procura della Repubblica di Sassari ha aperto un’inchiesta per far luce sulla morte di Gianni Deffenu, il settantenne di Olmedo che lunedì scorso, a Valledoria era caduto da un’altezza di sei metri mentre aggiustava l’insegna luminosa di un supermercato. Intanto l’autopsia eseguita lunedì 25 gennaio dal medico legale Francesco Lubinu avrebbe chiarito che a causare il decesso sarebbero stati il trauma cranico e le gravi lesioni riportate in seguito a quel volo di sei metri. L’uomo, ex titolare della ditta Nuova Neon Sassari, non sarebbe dunque rimasto folgorato, come si era ipotizzato inizialmente.

Deffenu si trovava in cima a una scala ed era impegnato nella riparazione dell’insegna del supermercato Superconcas di viale Europa. A un certo punto però ha mollato la presa e si è sbilanciato all’indietro, cadendo di schiena e battendo la testa sull’asfalto. E sarebbe proprio stato il trauma cranico, insieme a diverse fratture alla colonna, a causarne la morte. In una prima fase si era ipotizzata una dinamica diversa, ricostruita attraverso le testimonianze raccolte dai carabinieri intervenuti pochi minuti dopo l’incidente. Era emerso, cioè, che l’anziano aveva ricevuto una scossa elettrica che l’aveva fatto cadere. Una barista aveva raccontato agli inquirenti di aver visto tutta la sequenza: l’uomo prima in cima alla scala intento nella riparazione, poi un urlo improvviso e infine la caduta a peso morto, come se già avesse perso i sensi. Ma l’esame autoptico ha chiarito che non è stata la scossa a provocare il decesso ma l’impatto con il suolo.

I medici del 118 avevano riscontrato immediatamente un’ampia frattura cranica con una copiosa fuoriuscita di sangue e la rottura dell’osso del collo. L’autopsia disposta dal magistrato di turno ha poi consentito di ricostruire l’incidente con maggiore precisione. Una serie di ritardi nelle autorizzazioni aveva fatto slittare l’esame autoptico di alcuni giorni, fino a ieri. Ora la salma sarà restituita finalmente alla famiglia. Nel frattempo proseguono anche le indagini dei carabinieri e dello Spresal. Gianni Deffenu era in pensione e non risultava assunto dalla ditta.

Come atto dovuto, la Procura della Repubblica ha già iscritto qualche nome nel registro degli indagati.

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