La Nuova Sardegna

Sassari

Terremoto nel M5S, si dimette Conticelli

di Pinuccio Saba
Terremoto nel M5S, si dimette Conticelli

È rottura con la maggioranza dopo «minacce, gravissime ingerenze nella mia vita privata e libertà intellettuale»

04 febbraio 2016
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PORTO TORRES. Paola Conticelli, esponente di spicco del Movimento 5 Stelle portotorrese, non è più capogruppo dei pentastellati in consiglio comunale. Si è dimessa ufficialmente con una lunga lettera, diffusa ieri mattina, nella quale spiega le ragioni che l’hanno portata alla rottura con i componenti del gruppo di maggioranza, ma non con il M5S con il quale rivendica l’orgogliosa appartenenza. E i toni della lettera (nella quale ne ha per tutti, dal sindaco, al vice sindaco, al presidente del consiglio comunale) non sono i più morbidi. «Prendo formalmente le distanze dal gruppo di persone che pensa di rappresentare il Movimento 5 Stelle nel governo della nostra città e nel consiglio comunale – scrive Paola Conticelli –. Lo faccio perché si stanno tradendo gli impegni che abbiamo preso con i cittadini». La decisione dell’ormai ex capogruppo è stata accelerata in seguito ad alcuni episodi accaduti in consiglio comunale ma anche durante le riunioni di maggioranza. Riunioni durante le quali, secondo alcune indiscrezioni (la fortezza pentastellata è meno granitica di quanto possa apparire) sarebbe stata messa all’angolo dagli altri componenti della maggioranza perché non si sarebbe piegata al “pensiero unico”. Un lento distacco che si sarebbe accentuato di recente, quando non h accettato di ripetere in aula le frasi postate sui social e che hanno portato un esponente del Pd a presentare una querele nei confronti del presidente del consiglio comunale. Non solo: fra i “reati” dei quali si sarebbe macchiata Paola Conticelli, oltre ad avar militato in Sel, ci sarebbe anche il rifiuto di condividere alcuni post del sindaco Sean Wheeler. Ma questo distacco ha anche ragioni più operative che politiche. «Non posso più avallare un metodo di gestione della nostra comunità che è esattamente l’opposto di tutto quello che avevamo pensato e proposto in campagna elettorale. Stiamo assistendo ad un incredibile rovesciamento dei ruoli. Consiglieri comunali che non fanno i consiglieri comunali, assessori che non fanno gli assessori, sindaco che non fa il sindaco. Presidente del consiglio che fa l’assessore. Dirigenti e funzionari privi di indirizzo politico. Cittadini non coinvolti nelle decisioni. E nel frattempo si vorrebbe sovrapporre la struttura del Movimento alle istituzioni democratiche».

«Ho chiesto ripetutamente un deciso cambio di rotta, una programmazione seria e ad ampio raggio per affrontare in maniera determinata la gravissima crisi che stanno affrontando le nostre famiglie, i nostri lavoratori, le nostre imprese – aggiunge Paola Conticelli – ma tutto quello che ho ottenuto sono state offese personali, minacce, gravissime ingerenze nella mia vita privata e nella mia libertà intellettuale che, se servirà, potrò dimostrare».

Accuse pesantissime, soprattutto quando il confronto politico sconfina nella sfera personale, nelle famiglie, nei legami sentimentali dei protagonisti. Una situazione difficile da gestire anche se «mi sento ancora oggi una attivista del Movimento 5 Stelle, e mi sento di rappresentare in pieno quei valori nel Consiglio Comunale. Ma non posso più accettare imposizioni, censure, malcelati maltrattamenti».

Una decisione che, visti i precedenti, potrebbe portare all’espulsione di Paola Conticelli dal Movimento 5 Stelle, anche se l’ex capogruppo non rinnega assolutamente le ragioni della propria adesione al movimento fondato da Beppe Grillo. «Spero che questa mia posizione faccia riflettere, inneschi una discussione, soprattutto tra gli altri consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle con i quali ho condiviso entusiasmo, impegno, responsabilità – sostiene infatti Paola Conticelli – . Spero vivamente che questa mia posizione contribuisca ad uno scatto di orgoglio e di dignità e venga ridata centralità e ruolo istituzionale al Consiglio Comunale democraticamente eletto dai cittadini, come luogo in cui la comunità discute, si confronta, e matura consapevolmente le sue scelte. Per quanto mi riguarda – è la conclusione dell’ex capogruppo pentastellato –, l’ impegno rimane immutato e sarà se possibile perfino maggiore».

La parola adesso passa al Movimento 5 Stelle di Porto Torres. Il sindaco si è già pronunciato, ora non resta che attendere la sentenza di espulsione dal Movimento.

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