La Nuova Sardegna

Sassari

Impossibile pagare il ticket, il sindaco chiama i carabinieri

di Gabriella Grimaldi
Impossibile pagare il ticket, il sindaco chiama i carabinieri

Thiesi, proteste ieri all’ospedale per il grave disservizio. L’ufficio è chiuso dall’8 febbraio e riaprirà solo il 3 marzo

25 febbraio 2016
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THIESI. Il malumore che da giorni serpeggiava nei corridoi dell’ospedale di Thiesi ieri si è materializzato in una protesta vera e propria che ha portato addirittura all’intervento dei carabinieri. Tutto a causa dell’impossibilità, per i pazienti che si sottopongono a visite e prestazioni sanitarie di qualunque tipo, di pagare il ticket allo sportello della struttura. Dall’8 febbraio infatti, sulla porta sbarrata, un cartello dice che il servizio ticket è sospeso fino al 3 marzo.

Il disagio, dunque, di dover andare a pagare le prestazioni alle poste oppure in tabaccheria andava avanti da parecchi giorni fino a che ieri il sindaco Gianfranco Soletta ha deciso che era tempo di agire in modo eclatante e, accompagnato da alcuni concittadini, si è rivolto ai carabinieri per denunciare la situazione. I militari hanno così constatato una realtà che da ormai troppo tempo sta rendendo difficile la vita agli utenti di tutto il Mejlogu. «La misura era colma - ha detto il sindaco -. Ieri all’ennesima protesta dei pazienti di Thiesi e di tutto il circondario costretti a scapicollarsi per pagare il ticket, e dopo avere cercato di entrare inutilmente in contatto con il commissario straordinario della Asl Agostino Sussarellu per vari giorni ho pensato che era necessario tutelare i diritti dei miei concittadini segnalando un grave disservizio».

Ai pazienti che effettuano un controllo viene consegnato il referto soltanto dietro la presentazione della ricevuta di avvenuto pagamento del ticket. In tanti hanno chiesto di poter ritirare ugualmente il referto, lasciare i propri dati e tornare a pagare quanto dovuto al rientro dell’impiegato ma la risposta è stata negativa. «Eppure in altre occasioni - continua il sindaco -, perché sia chiaro il disagio si è già verificato in passato, l’azienda è stata disponibile a questa soluzione per attenuare le difficoltà creata dalla mancata sostituzione dell’addetto. In più ritengo assurdo che gli utenti, oltre al disagio di dover girare per il paese a cercare uffici postali e tabaccherie, soprattutto se arrivano da altri centri, debbano anche sborsare il costo dell’operazione. In tutto questo il silenzio della Asl è francamente assordante. E anche irrispettoso». I carabinieri hanno dunque verificato che l’ufficio ticket è chiuso e che riaprirà soltanto il 3 marzo mentre non si ha notizia di misure prese dalla direzione generale per ovviare al problema.

Una situazione mortificante che contrasta con alcuni recenti investimenti fatti dall’azienda nella struttura che, come quella di Ittiri, rischia di essere ridimensionata dalla riforma sanitaria. L’arrivo del mammografo infatti ha consentito alle donne di tutto il circondario di effettuare un esame importante come quello al seno senza doversi spostare fino a Sassari mentre è molto apprezzato il reparto di lungodegenza. I cittadini sono in attesa, invece, dell’attivazione dell’ambulatorio infermieristico di primo intervento. Una sorta di pronto soccorso che esiste sulla carta ma che ancora non è stato attivato.

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