La Nuova Sardegna

Sassari

Processo Puc, il Comune pronto a coprire le spese

di Luigi Soriga
Processo Puc, il Comune pronto a coprire le spese

I 23 consiglieri indagati hanno versato agli avvocati parcelle per 100mila euro Erano accusati di abuso d’ufficio e poi assolti per aver votato il Piano urbanistico

27 febbraio 2016
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SASSARI. Politicamente sono tutti d’accordo: le spese legali sostenute dai consiglieri comunali della legislatura 2010-2015 per l’approvazione del Puc è giusto che le rimborsi l’amministrazione. Ne hanno parlato in maggioranza, lo hanno stabilito in giunta. Perciò Palazzo Ducale è pronto a mettere le mani sul portafogli e coprire le parcelle degli avvocati.

Tuttavia, nonostante la buona volontà, questa sponsorizzazione non sarà così automatica. Infatti ci sono una serie di impedimenti legali che lasciano perplessi gli uffici. Già nel 2014 il segretario comunale si era espresso negativamente. In un parere datato 25 marzo aveva escluso «l'ammissibilità a carico dell'amministrazione delle spese», richiamandosi a un parere del ministero dell'interno con nota del 13 marzo. Il parere in realtà lasciava un certo spazio alle interpretazioni: il Ministero infatti, dopo aver spiegato che non è automatica l'estensione agli amministratori locali della tutela che i dipendenti degli enti locali hanno su «giudizi instaurati in relazione a fatti asseritamente posti in essere nell'esercizio delle proprie funzioni», sottolineava che il rimborsare o meno le spese legali «rientra nella discrezionalità dell'amministrazione comunale». Il Comune insomma può decidere se pagare o meno. «Anche il Tribunale di Sassari – spiega l’assessore al Bilancio Amalia Cherchi – per un caso capitato ad Alghero e analogo alla vicenda del Puc di Sassari, non aveva riconosciuto il risarcimento delle spese legali. I nostri uffici sono al lavoro per trovare una forma lecita di copertura delle spese». L’assessorato già nel 2015 in fase di assestamento di bilancio aveva messo da parte 50mila euro. Si tratterebbe di una cifra che non copre certamente le spese legali sostenute da 23 consiglieri comunali, che partono da un minimo di 2mila euro ma arrivano anche a 5mila. «Quello è solo un acconto di una somma complessiva che si aggira intorno ai 100mila euro – continua l’assessore – e che verrebbe erogata nell’arco di tre anni».

Va ricordato che i consiglieri comunali, per la votazione di un Puc che prevedeva la trasformazione in zona edificabile dei terreni appartenenti alle zie dell’ex sindaco Ganau e all’ex assessore Dolores Lai, furono indagati per tentato abuso d’ufficio. Dopodiché in fase istruttoria l’accusa decadde e il gup dichiarò il «non luogo a procedere».

Ma gli avvocati nel frattempo si erano messi in moto e avevano predisposto le loro parcelle. «Noi abbiamo alzato la mano confermando la fiducia ai tecnici e allo staff del Puc – si sono sempre difesi i consiglieri – nessuno di noi poteva avere competenze urbanistiche talmente specifiche da contestare la mano del pianificatore. E se un consigliere comunale dovesse operare sotto la costante minaccia di denuncia, sapendo di non essere coperto dalla propria amministrazione, non sceglierebbe mai con serenità. A meno che non sia milionario».

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