La Nuova Sardegna

Sassari

Decessi da trauma, i percorsi per ridurli

Decessi da trauma, i percorsi per ridurli

Si sono svolti i corsi di radiologia organizzati dall’Aou I protocolli dell’emergenza e l’utilizzo delle nuove tecnologie

16 marzo 2016
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SASSARI. Le più avanzate tecnologie in campo radiologico e appropriati percorsi nell’ambito dell’emergenza-urgenza possono ridurre i decessi causati dai traumi (perlopiù causati da incidenti automobilistici) e i costi sanitari. È emerso dai corsi sulle emergenze urgenze traumatiche organizzato dalle Radiologie del Santissima Annunziata, che si è svolto nei scorsi giorni alla Camera di Commercio e al quale hanno partecipato oltre 250 persone. Medici specialisti di varia estrazione e operatori delle professioni sanitarie hanno approfondito il tema del “trauma maggiore” che è causato per l’80 per cento circa dei casi dagli incidenti automobilistici e hanno discusso sui protocolli per affrontarlo.

In Italia nel 2014 si sono verificati 177.031 incidenti stradali con lesioni a persone, che hanno provocato la morte di 3.381 persone (entro il trentesimo giorno) e il ferimento di altre 251.147. Rispetto al 2013, il numero di incidenti scende del 2,5 per cento, quello dei feriti del 2,7 per cento mentre per il numero dei morti la flessione è molto contenuta, -0,6 per cento. Sulla base dei dati di dimissione ospedaliera, i feriti gravi a seguito di incidente stradale sono stati circa 15 mila, contro i 13 mila del 2013 (+16%). La restante quota è dovuta a incidenti sul lavoro, per sport o per scopi suicidi. La maggiore parte dei decessi non immediati avviene entro una ora dall’evento. L’organizzazione dei soccorsi, la diagnosi precoce, il tempestivo intervento terapeutico consentono di limitare il numero di morti evitabili proprio in questo arco temporale che per questo motivo viene denominato la “golden hour”.

La diagnostica per immagini svolge poi un ruolo fondamentale permettendo di ottenere una accurata diagnosi che, identificando le differenti lesioni, consente una loro stratificazione in ordine di priorità clinica e, quindi, un impianto terapeutico mirato al trattamento immediato delle patologie più gravi che mettono a rischio la sopravvivenza.

«Occorrono logistica, organizzazione, tecnologia e cultura specifica degli operatori», è stato detto nelle varie relazioni. È stato anche illustrato l’utilizzo della Tac di ultimo modello, in dotazione al Santissima Annunziata, che consente di evidenziare grandi aree corporee. Una sessione è stata inoltre dedicata al trauma minore, quello che non determina il decesso, ma che causa un continuo impegno nelle 24 ore per il pronto soccorso, le radiologie e i reparti di ortopedia.

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