La Nuova Sardegna

Sassari

Chiesa e industria, la storia rivive nelle giornate Fai

di Antonio Meloni
Chiesa e industria, la storia rivive nelle giornate Fai

Nel weekend riaprono la struttura di San Paolo fuori le mura e l’opificio Ardisson Sono gli edifici a cui il Fondo ha dedicato la XIV edizione dell’evento di primavera

17 marzo 2016
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SASSARI. L’architettura civile e quella religiosa, le vicende pionieristiche della nascente industria e quelle solenni della devozione. Questo fine settimana riaprono gli antichi battenti della chiesa di San Paolo fuori le mura e quelli, più recenti, del vicino opificio di Ardisson. Due edifici che, in epoche diverse, hanno contribuito a scrivere pagine importanti di storia cittadina.

Sono le Giornate Fai di Primavera, evento annuale, alla XIV edizione, presentato ieri nella sala conferenze di Palazzo ducale, dal sindaco Nicola Sanna affiancato dall’assessore alla Cultura Raffaella Sau e dalla delegata provinciale del Fai Maria Teresa Accardo. L’area dove ancora oggi sorge ciò che resta del glorioso stabilimento appartenuto alla famiglia Ardisson, è legata alla vicenda affascinante dell’attività industriale avviata nei primi anni dell’Ottocento dai due fratelli, Agostino e Pasquale. Abili costruttori, forti dell’esperienza maturata in Liguria, terra d’origine, i fratelli Ardisson, in quegli anni, proposero al Comune un contratto in base al quale avrebbero realizzato, a proprie spese, alcune importanti infrastrutture per la lavorazione della sansa. Idea brillante che consentì di incrementare a circa sei milioni di piante il patrimonio, già esteso, degli oliveti sassaresi.

Non meno affascinanti l4 vicende che caratterizzano l’attigua chiesa di San Paolo fuori le mura, il cui nucleo originario risale addirittura al 1311. Nel 1571, l’edificio sacro rientra sotto la giurisdizione del Capitolo metropolitano che nel 1620 la dona ai frati Mercedari. Tra la fine del ’600 e la prima metà del ’700, la chiesa e l’area adiacente divennero sede di sepolture di numerosi sassaresi, ma nel secolo successivo, in seguito all’emanazione della circolare viceregia, che, nel 1824, proibì la tumulazione dei defunti nelle chiese, si rese necessaria la creazione di un cimitero comunale. La scelta ricadde sull’area degli orti di Calamaxiu, adiacente al convento dei Mercedari. Forse pochi sanno, però, che nell’area antistante, fino a tempi relativamente recenti, si tenevano le esecuzioni capitali, con grande partecipazione di pubblico.

Queste e altre vicende saranno rievocate durante le due giornate del 19 e 20 marzo prossimi che il Fai dedica quest’anno ai due storici edifici i quali - è stato detto anche ieri durante la presentazione alla stampa - attendono da tempo restauro e adeguata valorizzazione.

Gli appassionati di storia, i curiosi e tutti coloro che vorranno partecipare all’evento, potranno contare sul contributo di guide molto speciali e altrettanto preparate: ci saranno infatti gli studenti del liceo Artistico Figari, del Classico Azuni, degli Scientifici Spano e Marconi e, per la prima volta, anche quelli dell’istituto alberghiero.

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