La Nuova Sardegna

THIESI. Il premio “Manos in Pasta”, ha fatto un salto di qualità ed acquisisce il titolo di “Oscar del Saper fare”. Un riconoscimento ideato dalle associazioni thiesine per dare ai giovani esempi di successo cui ispirarsi e attribuire il giusto riconoscimento a personaggi che, con la loro attività, hanno dato lustro alla Sardegna e alle sue eccellenze, e portato fuori dai confini dell’isola la conoscenza del prezioso “saper fare” dei sardi. Grazie alla Cunfraria Sabores de Meilogu e alle altre associazioni locali, l’evento vuole andare oltre l’idea formale di un premio, diventando uno slogan di positività. Un concetto che sintetizza lo spirito di una “bidda” da sempre considerata laboriosa e che vorrebbe esportare in tutta l’isola questo impulso produttivo. «Ma soprattutto - spiega Pasquale Tanda, presidente della confraternita -, vogliamo che i giovani abbiano esempi concreti a cui ispirarsi, con l’invito a rimboccarsi le maniche per trasformare il proprio talento in azioni concrete di successo. Un riconoscimento di questo genere mancava in Sardegna - continua Tanda -, e siamo lieti di contribuire, con la nostra iniziativa, a valorizzare le professionalità che possono rappresentare un modello virtuoso». Allo scopo è già stata costituita un’intesa tra aziende locali, l’amministrazione comunale e le scuole per coinvolgere gli studenti nei progetti di alternanza scuola-lavoro. Lo scorso anno il premio era andato ai giornalisti Giovanni Fancello e Gilberto Arru, due nomi tra i più conosciuti e apprezzati nel panorama della comunicazione del settore «per essere stati conoscitori, messaggeri e diffusori della cultura enogastronomica sarda». La premiazione, che chiuderà l’esame e sintetizzerà i pareri di noti esperti dei vari settori, è prevista per giovedì 31 marzo e si sposerà con una serie d’iniziative mirate alla valorizzazione del territorio, delle sue ricchezze gastronomiche e artistiche, un connubio indissolubile che si realizza nella patria di Aligi Sassu e che sarà illuminato anche da una mostra d’arte, con la supervisione di Stefano Resmini, allestita nel museo dedicato al grande artista.

Emidio Muroni