La Nuova Sardegna

Sassari

ittiri

La Settimana Santa “unisce” le 2 comunità parrocchiali

ITTIRI. Sono stati i due più giovani componenti della Confraternita Santa Croce a interpretare il ruolo di Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo, i due discepoli che, ottenuto il permesso da Pilato,...

30 marzo 2016
2 MINUTI DI LETTURA





ITTIRI.

Sono stati i due più giovani componenti della Confraternita Santa Croce a interpretare il ruolo di Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo, i due discepoli che, ottenuto il permesso da Pilato, deposero il corpo del Cristo dalla croce e lo sistemarono nel sepolcro. Quest’anno le celebrazioni della Settimana Santa hanno presentato alcune novità. È ad esempio sparita, dall’abito dei confratelli, la mantellina rossa vellutata che, è stato appurato, non faceva parte dell'abbigliamento del venerdì Santo. Altra importante novità ha riguardato la "Via Crucis" che si teneva il venerdì ed è stata anticipata al mercoledì, con la partecipazione dei fedeli e delle associazioni religiose delle due parrocchie. La decisione di unire le due comunità parrocchiali ha consentito una diversa e articolata rappresentazione del venerdì Santo che ha coinvolto l'intera comunità. Suggestiva e ricca di momenti emozionanti la rappresentazione del processo a Gesù, al cospetto di Pilato, dove bambini e confratelli hanno recitato, mostrando una collaudata "teatralità", nel contesto della passione e crocifissione. Il coro parrocchiale di San Pietro in Vincoli, da sempre attore principale nell'esecuzione dei canti tradizionali della liturgia, ha creato un'atmosfera di raccoglimento che è stata amplificata e rafforzata dai canti, in sardo, dei componenti del coro "Santa Rughe". Le consorelle, con il caratteristico abito nero, in segno di lutto e di dolore, hanno sfilato davanti alla croce baciando i piedi al Cristo crocifisso, seguite dai confratelli e dai bambini, vestiti da "angioletti", in braccio alle loro mamme. La parte liturgica è stata officiata dal parroco don Nicola coadiuvato dal suo vice don Andrea e da don Pirisi. La fase finale della cerimonia ha visto protagonisti i confratelli, attori de "S'Iscravamentu". Subito dopo, la lettiga, seguita dal simulacro della Madonna, è stata portata in processione alla chiesa di Monserrato dove i fedeli hanno sfilato, in preghiera. La domenica di Pasqua, con le campane delle due parrocchie che suonavano a festa, annunciando la resurrezione del Cristo, si è tenuta in un affollato Corso Vittorio Emanuele la cerimonia de "S'Incontru" che ha subito anch'essa una piccola variazione con la partenza dalla chiesa di San Francesco del Cristo Risorto portato a spalle dai confratelli per incontrare la Madonna portata dalle consorelle.

Vincenzo Masia

In Primo Piano
Calcio Serie A

Al Cagliari non basta un gran primo tempo: finisce 2-2 la sfida con la Juve

di Enrico Gaviano
Le nostre iniziative