La Nuova Sardegna

Sassari

Diffamazione, condannato un vigilante “infedele”

di Nadia Cossu
Diffamazione, condannato un vigilante “infedele”

Dipendente della Globalpol si dimette e dice ai clienti che la ditta è in fallimento Il titolare costretto a mettere tutto in liquidazione dopo la disdetta dei contratti

20 aprile 2016
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VALLEDORIA. Vigilante infedele diffamò, screditandolo, l’ex datore di lavoro. L’uomo è stato condannato a una salata multa.

La vicenda risale al 2008. Il dipendente in questione, Roberto Fattaccio (originario di Castelsardo), è finito davanti al giudice di pace di Sassari Barbara Cossu che lo ha condannato al pagamento di una multa di duemila euro, una provvisionale di 2500 euro e tremila euro per le spese legali. Oltre al risarcimento civile da stabilirsi davanti al giudice competente.

Tutto comincia quando Fattaccio, dimostrando di essere un grande procacciatore di clienti – nella bassa valle del Coghinas e in particolar modo nella zona di Valledoria – una volta liquidato delle proprie spettanze chiede e ottiene di essere assunto da Bruno Cattari come guardia giurata particolare. «Ma dopo soli venti giorni di lavoro – spiega l’avvocato Enrico Cossu che ha tutelato Cattari nella causa davanti al giudice di pace – rassegna le dimissioni e convince a fare altrettanto gli altri tre dipendenti della Globalpol Sardegna. L’azienda si è ritrovata, improvvisamente, nell’impossibilità di assicurare la vigilanza agli esercizi commerciali degli abbonati».

E così Cattari, tramite il difensore, ha chiesto l’intervento della divisione di polizia amministrativa della questura e i dipendenti, a eccezione di Fattaccio, sono rientrati al lavoro.

Nel frattempo però alla Globalpol Sardegna arrivavano decine di richieste di revoca dei contratti di vigilanza da parte dei commercianti e degli operatori turistici abbonati. Cattari, comprensibilmente preoccupato e anche stupito, decide di contattare i clienti e in questo modo viene a sapere che la disdetta dei contratti «era stata sollecitata personalmente da Fattaccio, che si era presentato loro come nuovo referente locale di un altro istituto di vigilanza, la Sgs di Santa Teresa di Gallura». Agli stessi clienti avrebbe raccontato cose non vere sul conto della Globalpol Sardegna, e cioè che era in fallimento, che non disponeva di alcuna risorsa economica per pagare i dipendenti, acquistare il carburante per le autovetture e, in definitiva, non era più in condizioni di assicurare la minima vigilanza agli abbonati. «Contestualmente – aggiunge Cossu – quei clienti venivano indotti a sottoscrivere un altro contratto di vigilanza con la Sgs».

Una volta raccolte tutte le prove documentali e testimoniali, Cattari ha presentato denuncia in Procura. Nel processo ha confermato tutte le accuse e ha raccontato di aver subito un grave danno economico tanto da essere stato costretto a mettere in liquidazione l’azienda e a restituire la licenza alla Prefettura di Sassari.

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