La Nuova Sardegna

Sassari

Disinfestazione e derattizzazione nel campo nomadi

di Gavino Masia
Disinfestazione e derattizzazione nel campo nomadi

Sopralluogo del Comitato di gestione a Ponte Pizzinnu Accertata una precaria situazione igienico-sanitaria

23 aprile 2016
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PORTO TORRES. Il Comitato di gestione del campo nomadi di Ponti Pizzinnu, dopo l’ultimo sopralluogo dei giorni scorsi, ha preso l'impegno di procedere alla disinfestazione e alla derattizzazione di un’area in cui vivono famiglie e bambini. Nel frattempo l’amministrazione comunale provvederà a rimuovere i cumuli di spazzatura che si sono accumulati a pochi metri dall’ingresso del campo.

«Non possiamo soddisfare la richiesta degli abitanti del campo di posizionare uno scarrabile – dice il vicesindaco Sebastiano Sassu –, perchè diventerebbe oggetto di abbandono dei rifiuti e si rischierebbe di alimentare discariche abusive». La comunità rom continua comunque a vivere in condizioni molto precarie, con rifiuti di ogni genere e il proliferare di topi enormi che si insediano all’interno delle baracche di legno e divorano le poche riserve di alimenti custoditi nelle dispense. L’organismo tecnico-politico composto da consiglieri comunali, tecnici dei Servizi sociali e delegati della comunità Rom ha potuto constatare per bene le problematiche esistenti in quell’area, talmente gravi dal punto di vista igienico-sanitario che alcune famiglie hanno dovuto abbandonare il campo per poi andare ad occupare abusivamente immobili pubblici. «Abbiamo chiesto ai componenti della comunità nomade che fanno parte del Comitato di gestione di aiutarci a favorire una vera e concreta integrazione – aggiunge Sassu –, dandoci segnali di discontinuità rispetto al passato: la scolarizzazione dei ragazzi, per esempio, è un punto fondamentale di partenza e non deve essere scoraggiata. E sono fondamentali anche il rispetto delle leggi e il mantenimento della pulizia nel campo». La volontà del comitato di gestione, che si è riunito già due volte dopo sei anni di “latitanza”, è dunque quella di risolvere le criticità esistenti in un’area che risulta di passaggio per il nuovo cimitero e non lontano da diverse abitazioni. Nei mesi scorsi qualcuno aveva incendiato anche la spazzatura che sta all’esterno del campo e alcune risse erano state sedate dai carabinieri, con la denuncia di due minorenni e il divieto di dimora nel comune di Porto Torres per un maggiorenne. Dissidi legati a piccoli problemi di convivenza che erano motivo di liti anche accese, minando l’ipotetica tranquillità di un campo che appare invece come una polveriera a cielo aperto. Con la ricostituzione del Comitato, l’obiettivo per tutti deve essere quello di lavorare per costruire un rapporto con la comunità e collaborare per allontanare ogni forma di pregiudizio. Perché la piena integrazione, secondo l’assessore Sassu, può avvenire solo se c'è una forte volontà da entrambe le parti e se si rispettano le regole.

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