La Nuova Sardegna

Sassari

Latte ovicaprino, cala il prezzo: allevatori verso la mobilitazione

di Barbara Mastino
Latte ovicaprino, cala il prezzo: allevatori verso la mobilitazione

La Cia guida la protesta delle imprese, crisi anche per il mancato pagamento dei premi comunitari Appello alla Regione affinchè metta a disposizione risorse adeguate per fronteggiare il problema

28 aprile 2016
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OZIERI. La Cia sul piede di guerra per difendere le aziende del comparto ovicaprino contro il calo del prezzo del latte causato dalla sovrapproduzione di formaggio. Lo hanno annunciato nei giorni scorsi i vertici zonali del Logudoro e Monte Acuto dell’associazione di categoria, riunitisi a Ozieri su iniziativa del responsabile territoriale Renzo Canalis appositamente per discutere della grave situazione venutasi a creare nel comparto lattiero-caseario. Dalle testimonianze dei presenti e dagli allarmanti dati in possesso della Confederazione è emersa tutta la misura del problema: si produce troppo latte, e ciò va chiaramente a discapito delle aziende, che devono a tutti i costi conferirlo e sono costrette quindi ad accettare prezzi sempre più bassi, stracciati delle volte, e ad accettarli anche con la campagna di conferimento del latte iniziata già da tempo. «Il mondo della trasformazione – ha spiegato infatti il responsabile Renzo Canalis – ora lancia l’allarme di un eccesso di latte e di una sovrapproduzione di pecorino romano, ma la logica conseguenza è che sarà l’anello debole della catena, l’azienda ovicaprina, a farne da sola le spese. E tutto ciò senza che nessuno renda pubblici e certificati i dati su conferimenti, giacenze e prezzi del formaggio. Ma non è tutto – aggiunge –: alcuni acquirenti non stanno rispettando i contratti di conferimento a suo tempo stipulati e richiamano l’azienda per rivedere e firmare contratti al ribasso in corso di campagna, in barba alla tanto decantata programmazione aziendale. Tutto ciò – dice Canalis – ora rischia di mettere in ginocchio migliaia di aziende già in crisi di liquidità per la mancata erogazione dei premi comunitari nazionali e regionali». Aziende già prostrate che ora rischiano di rimanere schiacciate dalla strozzatura dei prezzi, e che certo non possono gettare il latte nei fiumi. Ecco quindi che la Cia si appella alla Regione, affinché metta a disposizione adeguate risorse per arginare il problema, e allo stesso tempo annuncia la massima mobilitazione.

«Da qui l’esigenza – ha dichiarato il presidente della Cia di Sassari Giovanni Canu – di mettere in campo iniziative per affrontare le criticità del mercato, fare un salto di qualità e mettere al riparo il comparto dalle oscillazioni dei prezzi: dove ognuno faccia la sua parte, con lealtà e alla luce del sole. La Cia – prosegue –, nell’annunciare lo stato di mobilitazione della categoria, rilancia pertanto l’appello alla Regione affinché acceleri il passo nel mettere a disposizione strumenti finanziari adeguati alla situazione e affronti i temi della promozione del prodotto sui mercati e della programmazione negoziata attraverso azioni che accompagnino il comparto nel percorso dell’interprofessione».

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