La Nuova Sardegna

Sassari

Il Pd di Sennori non trova candidati, addio alle elezioni

di Salvatore Santoni
Il Pd di Sennori non trova candidati, addio alle elezioni

Partito a pezzi: il vice sindaco Vincenzo Leoni sbatte la porta I dem verso altre sponde se non ritrovano l’accordo con il Cd

04 maggio 2016
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SENNORI. Pur di chiudere la lista le hanno tentate tutte. Anche con maratone notturne che hanno messo a dura prova i nervi di dirigenti e militanti, e tenuto in apprensione i familiari. Hanno affidato tutto nelle mani di un giovane candidato sindaco affinché li guidasse in conclave nella sede di via Vittorio Veneto. Ma dopo giorni di assidue consultazioni l'operazione è finita nel peggiore dei modi: sono mancati i candidati. E così in vista delle prossime elezioni di giugno il Pd di Sennori ha deciso di gettare la spugna: non si presenterà. Ora il partito rischia il collasso e, cosa più grave, di restare fuori dal consiglio comunale.

Missione impossibile. L'operazione salva-Pd è partita nei giorni scorsi ed entrata nel vivo venerdì notte. Altri incontri si sono susseguiti sabato, domenica e lunedì. L'ultima riunione si è consumata martedì sera e non si è conclusa per niente bene. L'epilogo è stato più o meno questo: il vice sindaco Vincenzo Leoni che sbatte la porta lanciando un monito che assomiglia a una chiosa da lite domestica. «Da questo momento ognuno è libero di fare come meglio crede», ha tuonato l'ex diessino. Tradotto: non sono volati i piatti, ma gli stracci sì.

Il conclave. Dirigenti e militanti del Pd si erano chiusi in conclave nella sede di via Vittorio Veneto alla ricerca di candidati che però non sono arrivati. Quando i militanti hanno capito che i numeri non tornavano nemmeno contando le sedie vuote, l'aria si è fatta pesantissima: troppo pochi quelli che hanno accettato di mettersi in gioco con la bandiera democratica. E se negli ultimi mesi il Pd ha abituato a una serie di fumate nere, questa volta dal camino è uscita fuliggine. Col risultato che alle elezioni di giugno non ci sarà alcuna lista del Pd. In compenso, come in una lotta alla sopravvivenza politica, è molto probabile che i dem si sparpaglino qua e là.

Futuro nero. Archiviato l'oscuro capitolo della mancata lista elettorale se ne potrebbe aprire un altro ancora più nero. Sì, perché ora c'è il serio rischio che il partito imploda. L'emorragia di candidati ( e voti) sembra irreparabile. Lo si è capito nel modo in cui il vice sindaco, Vincenzo Leoni ha salutato i compagni martedì sera. Lo ha fatto senza alzare il pugno chiuso, ma sbattendo la porta scuro in volto e lasciando supporre che cercherà un posto altrove. Dove? Le scelte sono ridotte all'osso, soprattutto dopo la rottura col sindaco Desini: è fantascienza immaginare i due insieme nella lista civica che sostiene Nicola Sassu. Le sorti dei democratici sono nelle mani degli ex Margherita. Soprattutto dopo il forfait dell'assessore Franco Senes e del presidente del consiglio Giovanni Cocco. Dopo il ciclone degli ultimi giorni, i brandelli della bandiera dem sono cascati tra le mani degli assessori Mario Satta e Antioco Lampis. A loro ( che insieme al segretario Salvatore Conti rappresentano i petali di una Margherita che assomiglia più a un trifoglio ( spetterà decidere se rinsaldare la rottura tra Pd e Centro democratico oppure puntare la prua su altri porti.

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