La Nuova Sardegna

Sassari

Pd, Leoni spara a zero contro il sindaco

Pd, Leoni spara a zero contro il sindaco

Il vice ex Ds dice che la gestione del partito a Sennori è inadeguata e che non si ricandiderà

06 maggio 2016
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SENNORI. Il ciclone dopo la tempesta. È più o meno quello che sta accadendo all’interno del Pd di Sennori all’indomani della decisione sofferta di alzare bandiera bianca e quindi non presentarsi alle prossime elezioni comunali di giugno. Dopo il rompete le righe del gruppo dem, gli assessori Mario Satta e Antioco Lampis hanno firmato la candidatura con la lista che sostiene Nicola Sassu scatenando polemiche feroci. Tra i più critici c’è il vicesindaco Vincenzo Leoni, ex Ds, che spara a zero su sindaco e compagni di partito, e annuncia di non volersi ricandidare.

Pd dissolto. I democratici c’hanno provato in tutti modi a fare una lista monocolore con alcuni innesti esterni (al tavolo c’era anche il consigliere Mario Basciu). Ma il tentativo è stato vano. «Non siamo riusciti a causa di una gestione del partito inadeguata - commenta Leoni -. E poi un partito che non si presenta alle elezioni vuol dire che è finito». Il ragionamento del vicesindaco parte dall’esperienza della coalizione civica (ma con una forte impronta di centrosinistra) che ha governato il paese negli ultimi anni. «Pensavo che si riproponesse il blocco la stessa alleanza formata da Pd e Cd che ha governato fino a oggi. Pareva che fosse intendimento di tutti consolidarla. Qualcuno mi ha fatto percepire che potessi essere io il candidato sindaco», continua il vicesindaco. Poi però le cose hanno preso una brutta piega.

Fratelli coltelli. La causa di tutti i mali? Secondo Leoni è il segretario Salvatore Conti, espressione dei fratelli (si fa per dire) ex Margherita. «Il segretario si deve dimettere per la gestione fallimentare e anche perché nelle ultime ore è corso da Desini a elemosinare una poltrona». Ma l’ex Ds se la prende anche con gli altri petali compagni: «Ma il segretario Conti - continua Leoni - non è mai stato autonomo al punto da decidere da solo». Il tentativo di fare la lista è fallito per le defezioni degli ultimi giorni a causa di «ambizioni personali e individuali». Un modo gentile per dire che mentre una parte del partito lavorava, l’altra imbastiva trattative parallele. «Più di una volta - precisa Leoni - gli ex Margherita hanno svolto incontri lasciando all’oscuro gli altri della delegazione».

Leadership. Che Vincenzo Leoni e il primo cittadino non vadano d’accordo non è una novità. «Non condivido il progetto politico che sta delineando Desini - sottolinea il dirigente dem - che mira a costruire un centrosinistra padronale e funzionale alla sua carriera personale». L’esempio è a portata di mano: «Chi si vuole candidare - riprende Leoni - si deve rivolgere al padrone, come hanno fatto Mario Satta e Antioco Lampis. E credo che la loro candidatura non sia nata nelle ultime ore». Ma che fine farà il centrosinistra sennorese? «Credo - conclude il vicesindaco - che ci sia un serio rischio che finisca concentrato nelle mani di Desini».

Salvatore Santoni

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