La Nuova Sardegna

Sassari

Rissa del 2011 nel campo di calcio dell’Audax. I testi: il mister non colpì nessuno

di Nadia Cossu
L'intervento del 118 in campo
L'intervento del 118 in campo

Allenatore a giudizio per lesioni: giocatore della Torres cadde e finì in ospedale

18 maggio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Secondo l’accusa l’allenatore dell’Audax Gian Franco Scanu quel pomeriggio di gennaio del 2011 si alzò dalla panchina, raggiunse il punto del campo in cui c’era la rissa e sferrò colpi ovunque. Tanto da provocare la caduta di un giovane giocatore della squadra avversaria – la Torres – che fu trasportato in ospedale d’urgenza con l’ambulanza. E per questo è finito a processo. Ieri in aula la testimonianza di due testi citati dall’avvocato difensore Dario Piu che quel giorno guardavano la partita dalla tribuna: «Scanu si alzò dalla panchina ma solo per dividere i giocatori ed evitare che la situazione degenerasse. Lo abbiamo visto solo allargare le braccia per separarli».

Si giocava la partita di campionato Juniores tra l’Audax di Alghero e la Torres quando a un certo punto scoppiò una rissa in campo, poi un giocatore cadde a terra e perse i sensi. Secondo l’accusa a colpirlo fu Scanu. In ospedale il ragazzo venne sottoposto a diversi accertamenti, in un primo momento infatti le sue condizioni erano sembrate molto gravi. Poi fortunatamente si riprese. All’epoca aveva solo 15 anni. Dopo quei fatti la questura aveva imposto al mister un Daspo di 3 anni che nel 2013 fu cancellato dal Tar (il gip lo aveva già ridotto a due anni). Secondo i giudici della prima sezione, infatti, il provvedimento del questore, fatto proprio dal prefetto in sede di esame del ricorso gerarchico, affondava le sue radici in «accuse non sufficientemente provate».

Secondo i giudici del Tar, che avevano accolto il ricorso dell’avvocato codifensore Antonello Fiore, risultava «provato l’intervento dell’allenatore per sedare la rissa e non anche la sua partecipazione attiva allo scontro». Scanu aveva infatti sempre sostenuto di non aver aggredito i ragazzi della squadra avversaria. Di sicuro, a dieci minuti dalla fine del match, sul risultato di 3-3, nel terreno di gioco era scoppiato un vero e proprio finimondo. Ieri in aula la domanda del pm a uno dei testi: «Lei può escludere con certezza che Scanu abbia colpito qualcuno?». Risposta: «Io non l’ho visto colpire, poi se allargando le braccia ha spinto inavvertitamente un giocatore, questo non posso saperlo». Il processo andrà avanti con gli ultimi testi.

In Primo Piano

Calcio Serie A

Cagliari avanti 2-0 contro la Juventus alla fine del primo tempo

Le nostre iniziative