La Nuova Sardegna

Sassari

Rete metropolitana, salta il “banco”

di Gavino Masia
Rete metropolitana, salta il “banco”

Il consiglio di Porto Torres all’unanimità rimanda lo statuto all’assemblea dei sindaci. Wheeler: «Adesso cambiamolo»

21 maggio 2016
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PORTO TORRES. Sulla approvazione dello statuto della Rete Metropolitana del nord Sardegna il consiglio comunale vuole prendersi altro tempo per decidere – nonostante ne condivida i principi ispiratori – e durante la seduta di ieri mattina ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che conferisce mandato “esplorativo” al sindaco Sean Wheeler per correggere la bozza. Nel dispositivo finale del documento elaborato dalla conferenza dei capigruppo consiliari, infatti, il consiglio comunale dà «mandato al sindaco per procedere a una rielaborazione dei criteri di rappresentatività previsti nella bozza di statuto della Rete Metropolitana e di sottoporre le risultanze del riesame all’attenzione dei sindaci componenti l’assemblea della Rete Metropolitana».

Il consiglio impegna inoltre il primo cittadino ad invitare gli stessi sindaci della Rete in tempi conformi ad un rapido confronto. Circa quattro ore di dibattito quello proposto da opposizione e maggioranza – con i dovuti distinguo – per sottolineare l’importanza che dovrebbe avere la città di Porto Torres con le sue due risorse (porto, area industriale, Parco Asinara) all’interno del nuovo strumento normativo. Il sindaco Wheleer, dopo aver ricordato la partecipazione al tavolo di lavoro per redigere lo statuto della Rete, ha riconfermato le sue perplessità sul cosiddetto voto ponderato: «In quelle riunioni volevo evitare che si arrivasse a un sassaricentrismo – ha detto in apertura di seduta -, notando poca rappresentatività dei Comuni che facevano parte della Rete, perché considero questo strumento funzionale solo se è effettivamente una Rete e non se è organizzata attorno ad una sola città. La dimostrazione che una rete così non funzionerebbe c’è già, ed è che nessuno dei Comuni vicini vuole entrare a farne parte».

Perplessità anche per il capogruppo 5 Stelle Gavino Bigella, che «ritiene giusto che ogni sindaco valga 1 all’interno della Rete, per avere pari dignità, e che sulla rappresentatività andrebbero meglio il presidente e 3 assessori invece di 2». Più sfumato il ragionamento del capogruppo Pd Massimo Cossu – che riteneva più giusto fare questa riunione subito dopo il primo incontro sulla Rete fatto dal sindaco – che ha ricordato i pochi treni che passano in questi confini: «Questo sta passando e non bisogna perderlo, perché abbiamo davanti il futuro di circa 220 mila persone». Per Costantino Ligas la «Rete deve essere uno strumento utile e avere un passo avanti per la popolazione che abita in questo territorio», mentre per Davide Tellini bisogna «Chiedere una rappresentatività maggiore per essere attori protagonisti e non vassalli di altri». Nel dibattito sono intervenuti anche i consiglieri Alessandro Carta, Paola Conticelli, Claudio Piras, Carlo Marongiu e Antonella Demelas. Alla fine il voto unanime. Che lancia la palla nel campo dell’assemblea dei sindaci. Con Porto Torres che potrà esercitare un importante diritto di veto. E, se le sue proposte di modifica non verranno accolte, di fatto bloccare sul nascere la rete metropolitana.

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