La Nuova Sardegna

Sassari

Preziosi: «Porto turistico, frenati dalla burocrazia»

di Gavino Masia
Preziosi: «Porto turistico, frenati dalla burocrazia»

Il commissario dell’Authority respinge le accuse per la situazione di abbandono Avviate le procedure per la gestione dopo la rinuncia dell’Ars-Marina Turritana

25 maggio 2016
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PORTO TORRES. Sono burocrazia e tempi tecnici che rallentano - secondo l’Autorità portuale del Nord Sardegna - la ripresa dei servizi per i diportisti ormeggiati con le loro imbarcazioni nei pontili del porto turistico.

«La presunta situazione di “abbandono” non nasce da una nostra curanza – si legge nella nota dell’Authority –, ma da necessari tempi tecnici per riattivare la concessione del bene a seguito della rinuncia da parte della società Ars-Marina Turritana: un evento di fronte al quale l’Ente, secondo i termini di legge e considerata la rilevanza del bene demaniale, sta ponendo rimedio».

La Port Authority ricorda anche che è in itinere la nuova procedura per individuare un altro soggetto che possa gestire, assicurandone la continuità nel tempo, il porto turistico. A limitazione del disagio e per la sicurezza degli stessi diportisti, infatti, è stata emessa, da parte della Capitaneria di porto, una ordinanza di interdizione dell’ormeggio.

«Capiamo perfettamente il disagio dei diportisti – spiega il commissario straordinario dell’Autorità portuale Pietro Preziosi –, così come è chiaramente sconfortante vedere una struttura del genere non produrre servizi e ricchezza per il territorio, ma chiediamo che venga altresì compresa la situazione di emergenza che ci siamo trovati ad affrontare: la rinuncia di un titolo concessorio, benchè previsto dalla legge, presuppone dei tempi tecnici non derogabili per l’avvio di un nuovo iter amministrativo per l’assegnazione del compendio ad un altro soggetto».

Il commissario assicura che già all’indomani della rinuncia della struttura portuale da parte dell’ex concessionario, l’Autorità portuale ha messo in atto tutte le procedure per arrivare quanto prima alla assegnazione dell’appalto.

«Lo abbiamo fatto dimostrando quella serietà e sensibilità che, cosa non più tollerabile, pare costantemente messa in discussione da attacchi pretestuosi il cui scopo sembrerebbe quello di screditare un operato i cui risultati, si vedano i numerosi cantieri aperti e le decine di milioni di euro investite, sono tangibili per la collettività».

Una difesa a spada tratta del proprio operato come Ente, dunque, ma sta di fatto che quell’approdo turistico ha pure necessità di interventi strutturali perché durante il camminamento all’interno del porto si notano con tanta evidenza il rollio delle lastre in granito. Quanto all’assenza di servizi, l’Authority precisa che, in mancanza di un gestore, questi non possano essere erogati se non con responsabilità di tipo erariale a carico dell’Ente. «Quello che mi preme sottolineare – aggiunge Preziosi – è che l’assenza di una gestione non autorizza diportisti e altri soggetti a trasformare il porto in una discarica a cielo aperto e al reiterarsi di comportamenti poco civili i cui danni, come è chiaro, gravano sui bilanci dell’Autorità portuale e determinano un’ulteriore dilatazione dei tempi nella soluzione della problematica a danno, è evidente, della stessa collettività. Confermando la volontà di attuare una linea dura nella prevenzione di questi atteggiamenti, chiedo, pertanto, maggiore senso di responsabilità e collaborazione da parte di coloro che hanno a cuore il porto e la città, certo che l’operato dei nostri uffici restituirà in breve tempo il porto turistico alla sua funzione originaria».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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