La Nuova Sardegna

SASSARI. Dovrà comparire davanti al giudice delle udienze preliminari Carmela Rita Serra il prossimo 30 giugno per difendersi dall’accusa di aver cercato di uccidere sua moglie Cristina Mazzaglia, di 69 anni, conficcandole un coltello da cucina nella schiena nel loro appartamento di viale Umberto.

Angelo Muroni, l’ex sottufficiale della marina militare di 63 anni, è in carcere dal 9 marzo scorso con l’accusa di tentato omicidio, mentre sua moglie fortunatamente si era ripresa dopo qualche giorno di ricovero in ospedale. Per lui il sostituto procuratore Carlo Scalas aveva chiesto il giudizio immediato. Il giudice delle indagini preliminari Michele Contini aveva accolto la richiesta e fissato l’udienza davanti al primo collegio del tribunale. I difensori dell’ex sottufficiale, gli avvocati Umberto Carboni e Marco Bianchina, avevano però avanzato la richiesta di procedere con il rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica di Muroni. Il prossimo 30 giugno sarà il giudice Serra a decidere se accogliere la richiesta della difesa. Angelo Muroni aveva accoltellato la moglie al termine di una settimana di follia. Qualche giorno prima di finire in manette l’uomo aveva fatto parlare di sè dopo aver bloccato per protesta la sua auto davanti al palazzo di giustizia di via Roma. In lacrime aveva spiegato ai vigili urbani che a causa delle lentezze burocratiche relative alla sua pratica per l'affidamento ad un amministratore di sostegno, era rimasto praticamente senza nemmeno un euro in tasca. Il primo pomeriggio del 9 marzo - al culmine dell'ennesima discussione - aveva colpito alla schiena la moglie Cristina con un coltello da cucina. La lama rimasta incastrata tra le scapole, ed era stata estratta dai medici del pronto soccorso. Muroni era fuggito, ma era stato arrestato poco dopo dagli agenti della squadra mobile.