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Sassari, la discarica di Calancoi ha inquinato la falda

Sassari,  la discarica di Calancoi ha inquinato la falda

Antimonio, arsenico, manganese, è l'eredità che la vecchia discarica comunale chiusa dal 1997, ha lasciato al rio Bunnari. Aperta un'indagine

01 giugno 2016
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SASSARI. Antimonio, arsenico, manganese. Più altri metalli pesanti. È l'eredità che la vecchia discarica comunale di Calancoi, chiusa dal 1997, ha lasciato alle falde acquifere e al rio Bunnari. Un inquinamento accertato con i lavori di messa in sicurezza d'emergenza del sito nella Valle dei Ciclamini e con la caratterizzazione dei 100 mila metri quadrati su cui, per quindici anni, sono stati accumulati i rifiuti urbani e speciali dei sassaresi. I risultati delle analisi sulle acque superficiali e sui sedimenti del rio Bunnari, e dei campioni estratti da undici pozzi privati scavati in un raggio di un chilometro dall'ex discarica, costringono ora il Comune ad approfondire le indagini sulla contaminazione dell'intera zona. A disposizione c'è un milione e mezzo di euro, residuo del finanziamento da 3 milioni (uno della regione e 2 del ministero dell'Ambiente) concesso al Comune di Sassari dopo l'inserimento di Calancoi nel "Sito di interesse nazionale - Aree industriali di Porto Torres". Con questi soldi Palazzo Ducale conta di realizzare sei nuovi pozzi perimetrali per il monitoraggio della falda acquifera che scorre sotto il terreno della ex discarica, e nella quale si riversa il percolato che attraversa la collina di rifiuti. Il progetto è già stato trasmesso al Ministero, all'Ispra, alla Regione, alla Provincia di Sassari e all'Arpas, per eventuali osservazioni. Dopo questo passaggio sarà validato e approvato dalla giunta e si procederà alla pubblicazione della gara d'appalto. Una volta assegnati, i lavori si concluderanno in sei mesi, e consentiranno al Comune di avere un'affidabile valutazione dei rischi connessi all'inquinamento del rio Bunnari e delle falde acquifere. Se le concentrazioni degli agenti inquinanti saranno valutate oltre le soglie di rischio, il Comune dovrà procedere alla bonifica del sito, altrimenti sarà obbligato a monitorare la situazione. Tutti gli aspetti del lungo percorso di messa in sicurezza e di monitoraggio dell'ex discarica, sono stati spiegati ieri alla Commissione Ambiente, presieduta da Valeria Fadda, dall'assessore all'Ambiente, Fabio Pinna e dalla responsabile del procedimento, Deborah Manca.

Vincenzo Garofalo

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