La Nuova Sardegna

Sassari

Due nuovi gremi alla Faradda: il Comune accelera le tappe

di Antonio Meloni
Due nuovi gremi alla Faradda: il Comune accelera le tappe

L’ingresso di Mercedari e Macellai e l’ammissione alla discesa 2016 sarà discussa presto in Consiglio I tempi sono stretti: da un punto di vista tecnico occorrono 30 giorni per dare esecutività alla pratica

28 giugno 2016
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SASSARI. La notizia del nuovo ingresso di Mercedari e Macellai nell'Intergremio e la loro quasi certa ammissione alla prossima Faradda è piombata sulla città come un fulmine a ciel sereno. In tanti, ieri, sono rimasti piacevolmente sorpresi dalla novità che, salvo imprevisti, potrebbe anche avere sviluppi più rapidi del previsto. A breve, forse già nella giornata di oggi, potrebbe essere fissata una riunione di maggioranza in cui è previsto l'intervento del sindaco Nicola Sanna. In quella sede potrebbe essere già definito l'ultimo passaggio, cioè la calendarizzazione della discussione in Consiglio, che, di norma, precede l'esame della pratica prima della votazione dell'assemblea. Per competenza, la commissione incaricata di esaminare la questione dovrebbe essere la quinta (Cultura), presieduta dalla consigliera Carla Fundoni. «Appena arriverà la richiesta - ha detto ieri la consigliera del Pd - saremo ben lieti di esaminarla e di fare le nostre valutazioni a patto che tutto avvenga nel rispetto dei tempi richiesti per la discussione di temi delicati come questo, ci preme soprattutto rimarcare che come Comune faremo il nostro lavoro nel rispetto del significato della festa e dell'operato dei gremi».

L'ultima parola, come già evidenziato, spetta al consiglio comunale che dovrà licenziare la pratica e l'auspicio è che possa farlo in tempo utile per la prossima Faradda, in modo che Mercedari e Macellai possano coronare un sogno accarezzato da tanto tempo. Sul piano tecnico, a meno di deroghe, occorrono 30 giorni per dare esecutività a una delibera. Nell'anno dei sette secoli degli Statuti sassaresi, il corteo del Voto potrebbe vedere non dieci, ma dodici gremi lungo il percorso che il 14 agosto, da piazza Castello arriva, a notte inoltrata nella chiesa di Santa Maria di Betlem. Sul passaggio relativo al gradimento della richiesta da parte dell'Unesco Dolores Lai, che all'epoca del riconoscimento era assessore alla Cultura del Comune, ha voluto fare una precisazione: «Nella procedura Unesco non è prevista la possibilità di avere pareri preventivi su una scelta che modifica la festa divenuta patrimonio dell'umanità, la responsabilità è esclusivamente in capo ai Gremi, al Comune e alla Curia, la scelta che a suo tempo ci portò all'ammissione dei Fabbri era stata supportata da un parere tecnico-scientifico, immagino siano emersi elementi nuovi». Da parte dei componenti la commissione paritetica istituita per esaminare le questioni che riguardano i candelieri, nessuna reazione. Paolo Cau, direttore dell'archivio storico del Comune, membro della commissione per la parte che spetta a Palazzo ducale, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Tra i componenti dei gremi si respira, invece, un clima di cauto ottimismo, va rimarcato, infatti, che l'aspetto singolare di questa importante operazione è proprio la volontà dell'Intergremio di ammettere alla Faradda due nuove corporazioni, iniziativa che nell'opinione comune arricchisce la festa e garantisce una più completa rappresentazione della comunità sassarese nel momento delicato dello scioglimento del Voto alla Madonna Assunta.

Certo è che la Discesa dei Candelieri e il suo straordinario valore simbolico rappresentano una città intera che dopo secoli continua a riconoscersi nello spirito di cooperazione perpetuato nel tempo dai gremi e, soprattutto, nel senso di gratitudine verso la Madonna Assunta alla quale la devozione popolare attribuisce l'intervento nel momento drammatico di quella terribile esperienza che fu la diffusione della peste. La città venne decimata e fu proprio allora che la Municipalità, i Gremi e la Chiesa decisero, con parere unanime, di rivolgersi alla Madonna per implorare protezione.

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