La Nuova Sardegna

Sassari

Neurologia, inaugurazione tra gioia e preoccupazioni

di Barbara Mastino
Neurologia, inaugurazione tra gioia e preoccupazioni

Anche l’assessore regionale alla cerimonia che ufficializza l’atteso trasferimento Arrivano rassicurazioni sul futuro del Segni ma si temono i tagli della riforma

16 luglio 2016
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OZIERI. Dopo il trasferimento effettivo è arrivata ieri anche l’ufficialità, con una piccola cerimonia inaugurale svoltasi alla presenza dell’assessore regionale Luigi Arru, del trasferimento nei nuovi locali del reparto di Neurologia dell’ospedale Segni di Ozieri. Uno spostamento di sede atteso da quindici anni, passato attraverso alterne vicende caratterizzate da lunghi lavori di adeguamento e pastoie burocratiche, ora finalmente divenuto realtà «grazie all’impegno dell’ufficio tecnico e dello stesso personale del reparto, smentendo lo scetticismo di tutti, mio per primo».

Sono parole del direttore del reparto dottor Sebastiano Traccis, presente alla cerimonia con il commissario Asl Agostino Sussarellu, lo staff della dirigenza e dell’ufficio tecnico, con il direttore dell’ospedale Antonio Cossu, il vescovo Corrado Melis, le autorità militari e comunali guidate dal sindaco Leonardo Ladu e, gradito ospite, il professor Guido Rosati, noto luminare della Neurologia.

Anche il primo cittadino ha raccontato di quello stesso scetticismo citato dal primario e ribadito dal commissario Sussarellu, causato dalle lungaggini che sembravano rendere impossibile il trasferimento della Neurologia nei nuovi locali e che è lo stesso che accompagna altri interventi attesi nell’ospedale Segni come la conclusione del blocco operatorio e l’aumento del personale nell’Oncologia, solo per fare due esempi. Concetto ribadito anche dall’assessore comunale alla Sanità Gigi Sarobba.

La cerimonia - svoltasi velocemente anche perché il reparto, affollato di pazienti, era in piena operatività - è stata quindi anche occasione per fare il punto sulla situazione dell’ospedale.

L’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru ha chiarito che non vi è alcuna intenzione di «depredare» Ozieri in favore di altre sedi, mettendo l’accento però sulla necessità di mettere in pratica a livello regionale il concetto di sanità in rete: in sintesi, razionalizzare, evitare inutili doppioni, salvare e valorizzare ciò che merita di esserlo.

Concetto ribadito anche dal sindaco Ladu, che però ha voluto mettere i puntini sulle i su alcune criticità, quella del personale in particolare, e sulle eccellenze che invece paiono non essere viste come tali dalla Regione. Tra queste, appunto, la Neurologia, che come ha ricordato il primario dottor Traccis «possiede l’unico laboratorio di motilità oculare presente in Italia».

«Sappiamo bene di non essere il centro del mondo - ha detto il sindaco Ladu - ma non dimentichiamo che i bisogni delle zone interne non si possono considerare identici a quelli delle grandi realtà urbane. Come non dobbiamo dimenticare che qui abbiamo grandi professionalità. Per questo difenderemo con forza il nostro ruolo all’interno del presidio unico Ozieri-Alghero e del sistema sanitario regionale nel suo insieme: quando quest’ultimo sarà definitivamente riformato, anche la nostra struttura ospedaliera sarà valorizzata». O perlomeno, questa è l’aspettativa che la visita dell’assessore Arru ha creato a Ozieri.

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