La Nuova Sardegna

Sassari

Castelsardo, una folla in lacrime per l’ultimo viaggio di Simone Congiu

di Salvatore Santoni
Castelsardo, una folla in lacrime per l’ultimo viaggio di Simone Congiu

I funerali del ragazzo di Lu Bagnu vittima di un incidente. Il parroco: «Questa non è una cerimonia, è un dramma»

20 luglio 2016
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CASTELSARDO. Le strade intorno sono semideserte mentre una folla di persone risale lentamente la borgata fino alla parrocchia. Fuori dalla chiesa di Santa Teresina l’estate esplode sul golfo dell’Asinara ma all’interno c’è soltanto un dolore che spezza il fiato. Oltre mille persone si sono riversate dentro e fuori dalla chiesa per partecipare ai funerali di un giovane che tra un mese avrebbe compiuto 18 anni, compleanno che purtroppo non festeggerà mai. Ieri pomeriggio, le comunità di Castelsardo e Lu Bagnu si sono fermate per stringersi tra le lacrime e dare l’ultimo saluto a Simone Congiu, il 17enne morto nei giorni scorsi in seguito a un incidente stradale lungo la strada per Santa Teresa in uno scontro tra la sua moto e un’auto.

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L’eco dello scontro sulla strada tra Valledoria e Badesi resta fuori dalla chiesa. Dentro c’è spazio solo per lacrime e preghiere per una vita spezzata troppo presto. Papà Fabrizio stringe a sé mamma Franka e l’altro figlio Matteo. Il vigile urbano molto conosciuto a Castelsardo non sa darsi pace. Don Giuseppe si rivolge agli amici e ai compagni di scuola di Simone: «Questa non è una funzione ma un dramma». Il parroco di Santa Teresina cerca di consolarli citando Giovanni Paolo II: «Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro di amore». Poi parla direttamente a genitori di Simone. Mette in risalto il loro gesto nell’aver acconsentito all’espianto degli organi del 17enne che salveranno altre vite.

I parenti, gli amici e i compagni dello Scientifico di Castelsardo: a salutare Simone sono arrivati tutti. La piccola chiesa e il sagrato antistante erano gremiti da una folla silenziosa. I coetanei del giovane sono arrivati a bordo dei motorini e con gli occhi nascosti dalle lenti scure. Molti di loro hanno ascoltato la funzione funebre dall’esterno della chiesa, immobili. Tanti visi puliti, come quello di Simone. La bara bianca è stata portata a spalla dagli amici di sempre e l’uscita dalla chiesta è stata accompagnata con il lancio di palloncini bianchi e celesti. Poi il corteo funebre ha preso la via del cimitero comunale, dove il rombo delle moto ha segnato l’ultimo saluto al giovane.

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