La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, il sindaco Sanna: «Cinquanta milioni per il rilancio»

di Giovanni Bua
Sassari, il sindaco Sanna: «Cinquanta milioni per il rilancio»

Il primo cittadino fa il punto sulla programmazione 2015-2016: «Rete metropolitana, fondi Ue, razionalizzazione: ora ripartiamo»

20 luglio 2016
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SASSARI. Cinquanta milioni di fondi. Ragranellati facendo caccia grossa tra fondi europei, piani integrati, mutui pluriennali, razionalizzazioni varie. E iniziando a incassare i primi frutti dell’enorme lavoro comune messo in piedi per far nascere la Rete metropolitana, e guidando l’agguerrita pattuglia delle città medie. Un gruzzolo usando il quale la città di Sassari giocherà una preziosa carta per provare a ripartire.

Fa il punto di un anno di attività il sindaco Nicola Sanna, nella canonica riunione della commissione Bilancio del Comune, convocata per l’audizione del primo cittadino sull’attività svolta da maggio 2015 a giugno 2016 e condotta dal consigliere M5S Maurilio Murru in qualità di vicepresidente.

Primo punto toccato «il forte lavoro che ha visto impegnata l’amministrazione e gli altri sei comuni dell’area vasta, Alghero, Castelsardo, Porto Torres, Sennori, Sorso e Stintino, nel progetto territoriale che ha dato vito alla Rete metropolitana. Un lavoro che ci ha visto lavorare anche a stretto contatto con tutti i 66 Comuni della provincia per discutere e difendere il nostro territorio, dalla questione della Corte d’appello alla riforma degli enti locali, dalla Sanità all’aeroporto, anche con incontri che hanno visto la partecipazione di assessori regionali degli Enti locali, dell’Industria e dei Trasporti». Un’attività che ha visto l’amministrazione comunale sassarese lavorare anche gomito a gomito con la Camera di commercio del Nord Sardegna e l’Ateneo turritano.

Il sindaco quindi ha voluto ricordare, anche in virtù del suo ruolo di presidente della Consulta delle città medie, il ruolo svolto da Sassari all’Anci nazionale che ha coordinato città quali Rimini, Ferrara, Bergamo, Lecce, Pisa, La Spezia, Vincenza, Chieti, Pesaro.

Tra le attività portate avanti quelle che hanno consentito la firma dell’accordo per gli interventi territoriali integrati e che ha consentito l’arrivo a Sassari di 15 milioni di euro.

«Il Comune di Sassari - ha detto Nicola Sanna - ha elaborato e proposto un proprio progetto che contiene le priorità strategiche espresse dal partenariato locale, in cui la città ha condotto un proprio approccio partecipativo e ha raccolto le esigenze e le idee dei portatori di interesse locale per poi dialogare con le istituzioni regionali e nazionali».

Le aree di San Donato, Sant’Apollinare e Centro Storico, connotate da diverse criticità dal punto di vista sociale ed economico, sono quelle scelte dal Comune per dare vita a un programma fortemente integrato e coeso di interventi materiali e immateriali che hanno l’obiettivo di rigenerare un’area dalla radicata connotazione storica e identitaria, oggi “povera” ma ancora ricca di potenzialità e sulle quali fare leva per poter far decollare lo sviluppo locale.

Sei le azioni previste nell’Iti per un quadro complessivo di 14.348.000 ai quali si aggiungeranno circa 600mila euro in base alla capacità di spesa del Comune. Il sindaco quindi ha fatto cenno alla partecipazione del Comune come partner, con altre istituzioni o enti pubblici, a una serie di progetti per quasi 15 milioni di euro.

A questi si aggiungono i fondi per la riqualificazione urbana che con il progetto Jessica hanno consentito l’arrivo di oltre 6 milioni di euro per rivitalizzare e potenziare alcune strutture sportive nei quartieri della città. E ancora i 7 milioni di euro per la manutenzione straordinaria di strade e marciapiedi.

Il sindaco, infine, ha ricordato come il Comune abbia adottato un piano di razionalizzazione delle sue partecipazioni. Tra queste un accenno ad Abbanoa spa all’interno della quale «il potere formale di incidenza del Comune di Sassari è sensibilmente diminuito - ha detto il primo cittadino -, così come quello di tutti gli altri Comuni poiché a seguito della ricapitalizzazione attuata dalla Regione in diverse fasi nel corso del 2014, la sua percentuale di possesso è stata fortemente ridimensionata, passando dal 13,25 per cento iniziale all’attuale 5,52».

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