La Nuova Sardegna

Sassari

Regolamento edilizio sì unanime in Consiglio

di Vincenzo Garofalo
Regolamento edilizio sì unanime in Consiglio

Per il definitivo via libera al documento tecnico ora manca solo la Regione Carbini: regole chiare che fissano vincoli, ma eliminano paletti ed equivoci

28 luglio 2016
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SASSARI. Sì unanime al nuovo regolamento edilizio comunale. Il Consiglio di Palazzo Ducale ha approvato con sole mani alzate il documento tecnico che dopo anni di attesa dà un’anima al Puc e una speranza alle imprese edili del territorio. Prima di diventare la bibbia di ingegneri, architetti e geometri, il regolamento edilizio dovrà superare un ultimo ostacolo, non da poco: il lasciapassare degli uffici urbanistici della Regione.

Dopo questo passaggio l’edilizia sassarese potrà provare a rimettersi in piedi poggiandosi su regole chiare che fissano sì dei vincoli, ma che eliminano anche molti paletti e molti equivoci, favorendo soprattutto il recupero dei fabbricati esistenti e un loro migliore utilizzo. Regole che, almeno sulla carta, si propongono come una panacea per il vetusto e a tratti spettrale centro storico sassarese. Non a caso la discussione e l’approvazione a Palazzo Ducale è stata celebrata come una vittoria trasversale di tutta l’amministrazione, giunta, consiglio e uffici tecnici, convincendo perfino il più critico partito di opposizione, il M5S, a votare a favore.

L’esposizione all’aula del nuovo regolamento edilizio è stata affidata, come di competenza, all’assessore all’Edilizia privata e Politiche per la pianificazione, Gianni Carbini: «Così come avevamo annunciato in campagna elettorale, abbiamo provveduto prima a portare a compimento il percorso del Puc, poi, consapevoli dei limiti del Piano ci siamo impegnati a portare dei miglioramenti; tra questi il primo è il regolamento edilizio, importante per tutti gli operatori economici della città e per tutti i cittadini», ha esordito il vicesindaco ringraziando per il lavoro svolto il dirigente Claudio Castagna, l’architetto Roberta Omoboni e il geometra Bastiano Frau del settore Pianificazione.

Le novità più importanti si possono riassumere in pochi punti. Per il centro storico, le zone A, B e C, sarà possibile il recupero dei sottotetti ai fini abitativi, rispettando le norme igienico sanitarie e un’altezza di 2,40 metri per gli spazi abitati e 2,20 per le zone di servizio; sarà consentito lo spostamento di solai intermedi, abbaini e lucernai. Sempre nelle zone omogenee classificate urbanisticamente A, B, C, D e G, sarà consentito costruire più piani interrati, purché siano destinati a cantine, deposti, caldaie, autorimesse e altri locali tecnici. Disciplinati i volumi tecnici.

Nelle zone A, centro storico e centri matrice, sarà possibile fare interventi di recupero e frazionamento pur non rispettando i parametri di aeroilluminazione previsti, purché sia dimostrato che si realizzi un miglioramento delle condizioni igienico sanitarie dei locali.

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