La Nuova Sardegna

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BONNANARO. A quel bambino aveva trasmesso tutto: non si era limitato a un dna modello base con gli stessi occhi, la stessa espressione del viso, il sorriso identico.

Papà Daniele, giusto per restare in tema, aveva dotato il piccolo Salvatore di tutti gli optional: anche la irresistibile passione per le auto, le moto e i motori in generale. Quel figlio sembrava il suo ritratto, due gocce d’acqua. Per questo tra i due c’era un legame speciale, e reciderlo in questo modo dev’essere una pena insostenibile.

Urla durante la veglia funebre, piange lacrime inconsolabili: «Il mio bambino non c’è più, cosa faccio ora». Per tutta la notte è rimasto sotto choc, non è stato in grado di raccontare cosa fosse accaduto. «Non ricordo nulla – diceva – ho visto il trattore, ho sterzato ma e non sono riuscito a schivarlo». Ha una Bmw 320 grigia, ha anche una moto di grossa cilindrata e spesso partecipa ai moto raduni.

Nelle foto sulla sua pagina Facebook si vede anche la moglie Angela in sella abbracciata a lui. Ma per lei questa passione per le due ruote si è affievolita dopo la maternità. Invece Daniele passa la vita al volante, anche per lavoro, è un richiamo irresistibile. Ogni tanto andava all’autodromo di Mores, le foto sul suo diario raccontano di impennate su due ruote, e il sogno di una inarrivabile Ferrari. E poi l’amore per il bimbo, che tiene fiero in braccio come un autoritratto. (lu.so.)