La Nuova Sardegna

Sassari

Nughedu ricorda stasera le due vittime della strage

di Barbara Mastino
Nughedu ricorda stasera le due vittime della strage

A Bologna il 2 agosto 1980 Maria e Angela Fresu, madre e figlia, persero la vita Nel centro polifunzionale alle 19 sarà proiettato il film “La linea gialla”

02 agosto 2016
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Un paese unito nel ricordo della tragica scomparsa di Maria e Angela Fresu, mamma e figlia di Nughedu decedute nella strage di Bologna del 2 agosto 1980, si ritroverà questa sera alle 19 nel centro polifuzionale comunale (ex cinema) per assistere alla proiezione del film “La linea gialla” a loro ispirato.

La pellicola, ideata dai giornalisti di Repubblica Aldo Balzanelli ed Emilio Marrese e prodotto dal gruppo l’Espresso, racconta la Strage di Bologna, uno dei più sanguinosi atti terroristici del dopo guerra in Italia, con le parole di Angela, che i due sceneggiatori immaginano sopravvissuta alla tragedia nella quale invece perse la vita con sua madre in quel triste primo, e ultimo, giorno di vacanza. Come sarebbe stata, oggi, la vita di Angela se, quel giorno del due agosto, non fosse stata interrotta dallo scoppio della bomba? Questa l’idea del film, che vede Angela trentacinque anni dopo l’attentato ancora a Bologna nei giorni che precedono la commemorazione delle vittime della strage. Un breve soggiorno nel quale la giovane donna si trova a vivere, inconsapevolmente, un evento al quale - nella trama del film - non ha mai preso parte, incontrando persone e visitando luoghi e divenendo parte di un dramma che la turba e la coinvolge, aiutandola a scoprire e rivivere l’accaduto insieme allo spettatore. Il titolo del film, infatti, trae spunto dalla linea gialla che corre accanto a ogni binario e rappresenta, in questo caso, il confine tra l’immaginazione e la realtà, tra quello che avrebbe potuto essere e non è stato, tra la vita e la morte. La proiezione di questa sera a Nughedu, organizzata dal gruppo culturale Rudines, ha come obiettivo in primo luogo quello di ricordare Angela e Maria, alle quali qualche anno fa è stata dedicata la sala consiliare del Comune e per le quali sono stati in passato organizzati diversi eventi commemorativi, ma mira anche, come spiegano i promotori, «non solo a informare ma anche risvegliare la memoria sopita, catturare e appassionare l’attenzione di noi tutti e delle generazioni che ancora non conoscono questo orribile periodo della nostra storia».

Un periodo del quale anche la Sardegna, che pure non ne fu direttamente colpita, piange le sue vittime innocenti. Vittime delle quali Angela, di appena tre anni, e la ventiquattrenne madre Maria, rappresentano l’emblema più drammatico e sconcertante.

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