La Nuova Sardegna

Sassari

Emergenza cinghiali, la Coldiretti: intervenga la Regione

di Gianni Bazzoni
Emergenza cinghiali, la Coldiretti: intervenga la Regione

Paura dopo le recenti aggressioni alle persone davanti alle case e allarme per i danni causati alle colture della Nurra. «Finora le risposte delle istituzioni sono state insufficienti e anche inadeguate»

08 agosto 2016
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SASSARI. Cresce l’allarme per l’emergenza cinghiali, specie dopo le ultime aggressioni alle persone quasi dentro le abitazioni e a seguito delle segnalazioni degli agricoltori che lamentano danni gravi alle colture e devastazione nei campi.

E dopo le proteste dei sindaci dei territori interessati (Sassari, Stintino e Alghero) che hanno sollecitato azioni urgenti per fronteggiare il problema, ora sulla questione interviene la Coldiretti sarda.

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«L'aggressione subita nei giorni scorsi da una donna nella propria veranda di casa mentre sparecchia la tavola è la diretta conseguenza della proliferazione incontrollata dei cinghiali in tutto il nord Sardegna e in particolare nella zona di Alghero. Da mesi denunciamo il problema e chiediamo con forza l'intervento della Regione Sardegna per salvaguardare l'incolumità dei cittadini e il lavoro degli agricoltori. Ma fino a oggi le risposte delle istituzioni sono state insufficienti e inadeguate. Serve una presa di posizione immediata». Queste le parole del presidente della Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, che ha commentato l'incidente avvenuto nella borgata di Maristella. Alla donna, ferita dalle zanne di un cinghiale mentre sparecchiava la tavola, sono stati assegnati sette giorni di prognosi.

Erano state le sezioni della Coldiretti Sassari e Gallura, a fare per prime le segnalazioni legate al problema della fauna selvatica che è in costante crescita. Emblematiche (e in continuo aumento) le disperate testimonianze degli imprenditori agricoli esasperati dall'assenza di contromisure adeguate. Un dramma che evidenzia un problema trasversale che - oltre a colpire tutti i settori dell'economia agricola, dall'allevamento fino alla pesca -, mette a repentaglio l'incolumità delle persone.

Secondo una recente stima diffusa dalla Coldiretti è emerso che negli ultimi dieci anni il numero dei cinghiali presenti in Italia è praticamente raddoppiato passando dai 600mila esemplari del 2005 al milione del 2015.

Un incremento che si è manifestato con la crescita del numero delle aggressioni e degli incidenti stradali.

«Siamo di fronte a un problema di ordine pubblico che va affrontato con urgenza e decisione – afferma Ermanno Mazzetti, direttore della Coldiretti Sassari e Gallura – La sicurezza dei cittadini e la tutela del loro lavoro deve essere priorità per tutte le istituzioni di governo. Dopo le ultime aggressioni, la nostra federazione denuncia ancora con più forza la necessità di una riforma della disciplina che garantisca l'indispensabile incolumità dei residenti, la sopravvivenza delle aziende agricole e lo snellimento della burocrazia nelle richieste di risarcimenti danni».

Finora tutti gli accorgimenti utilizzati per arginare l’invasione dei cinghiali non hanno funzionato: gli animali hanno sfondato recinzioni e scavato canali per superare le barriere.

«Non c’è modo per fermarli – hanno spiegato due agricoltori della Nurra di Alghero che ogni giorno contano i danni nei propri terreni coltivati - sono aumentati di numero, tornano puntualmente e si prendono quello che noi coltiviamo negli orti. Non possiamo essere lasciati soli a combattere questa emergenza».

L’altro aspetto non certo secondario è quello della sicurezza delle persone nei centri abitati, oltre che nelle borgate della Nurra di Sassari e Alghero, ma anche alla periferia di Stintino: «Ci sono turisti, ma anche qualche residente che danno da mangiare ai cinghiali come se fossero dei cani, degli animali domestici: è un errore grave, loro tornano e il rischio di aggressione, specie nelle ore notturne e in particolari circostanze è sempre dietro l’angolo. Forse per intervenire si vuole aspettare che succeda qualcosa di grave».

L’auspicio è che si possa partire con un programma serio che porti soluzione al problema.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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