La Nuova Sardegna

Sassari

Appuntamento con la sagra del zichi e del tappeto tipico

di Emidio Muroni

Il gustoso pane di Bonorva sarà proposto in tante ricette E rivivrà la produzione al telaio di preziosi e unici tessuti

12 agosto 2016
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BONORVA. Anche quest’anno la tradizionale sagra gastronomica del pane tipico di Bonorva “Su zichi” costituirà il momento clou dell’Estate Bonorvese. L’evento, ideato e programmato in compartecipazione dall’amministrazione comunale, guidata da Massimo D’Agostino, la Pro loco e i “Produttori e Ristoratori uniti”, punterà anche sulla rivalutazione del tradizionale lavoro al telaio che da sempre ha caratterizzato una produzione di assoluta bellezza e valore di tappeti e altri oggetti d’impronta e carattere spiccatamente locale. La manifestazione ha un prologo oggi, venerdì, alle 17, con l’inaugurazione, nei locali di Corso Umberto I 46, di una mostra mercato del pane e del tappeto bonorvese e di una mostra fotografica dal titolo “Raighinas de trigu” che continuerà il giorno successivo, a partire dalle 10.

Domani, sabato, alle 17, è prevista una sfilata dei gruppi mini folk di Oliena, Galtellì, Siniscola, Macomer, Orosei, Irgoli, Budduso,e Abbasanta, del gruppo folk “Sas Bonorvesas” e dei cori “Paulicu Mossa, di Bonorva, e di Ittireddu. Alle 18,30 inizierà una dimostrazione della lavorazione tessile con il telaio bonorvese. Alle 20,30 la serata s’illuminerà con il momento tanto atteso della degustazione del pane zichi, servito in diverse ed elaborate ricette, tutto condito dal buon vino, da canti, balli e tanta musica. Il paese vivrà così un appuntamento annuale che offre all’attenzione dei numerosi partecipanti provenienti da tutta l’isola i sapori, l’aroma e la stupenda qualità del pane tradizionale di produzione locale. Un alimento che ha conservato nel tempo le proprietà e caratteristiche derivanti in gran parte dal prodotto originale nato a Bonorva e realizzato in tempi lontani, con grande intuito e sagacia, dalle famiglie degli operatori agricoli che, costretti a lunghi spostamenti per coltivare i campi, seppero ovviare alle necessità di disporre di un alimento gustoso, e duraturo nel tempo, utilizzando come base principale della lavorazione e per la panificazione il fermento naturale ricavato dalla farina di grano duro (Su frementarzu) e che portò alla creazione di un pane che unì alla qualità la richiesta caratteristica di durata, sia dell’aroma sia del sapore. Una panificazione che in origine ha impegnato tante famiglie in lunghe nottate nei vari processi di lavorazione, prima di portare a cottura, nei forni a legna, la bella forma tondeggiante, larga circa 30 cm. e spessa circa 1 cm., distinta da un simbolo personale, impresso con un sigillo inciso nel legno (sa marca). Il paese ha conservato con grande cura e attenzione le tecniche ereditate che sabato presenterà nella tradizionale sagra, che sarà impostata e realizzata con particolare attenzione anche sulla rivalutazione dei prodotti tessili locali.

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