La Nuova Sardegna

Sassari

Pesca a strascico, da due anni la Regione non dà gli indennizzi

di Gavino Masia
Pesca a strascico, da due anni la Regione non dà gli indennizzi

Protestano le marinerie per i mancati finanziamenti del fermo biologico nel 2014 e nel 2015 Armatori e pescatori contro l’assessore Elisabetta Falchi: «I ritardi sono inspiegabili e gravissimi»

12 agosto 2016
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PORTO TORRES. Agli operatori della pesca a strascico mancano due annualità dei finanziamenti regionali relativi al fermo biologico (2014 e 2015) che, parrebbe, siano stati dirottati nel settore agricoltura. Il naviglio dello strascico turritano conta dieci pescherecci su cui sono imbarcati quaranta pescatori: «Tra loro c’è gente che deve mandare avanti famiglie numerose - ricorda l’armatore Lorenzo Nieddu -, pagare elettricità e acqua e anche estinguere mutui: vogliamo conoscere dalla Regione il perché di questo gravissimo ritardo, considerando che siamo in un periodo nero».

La pesca è diminuita sensibilmente nel golfo dell’Asinara, perché sfruttato ai massimi livelli, e poi ci sono giornate di “tempo cattivo” che si portano via tante uscite a mare durante l’arco dell’anno: «In altre Regioni hanno creato il “de minimis” per compensare le mancate uscite a mare per avverse condizioni meteo-marine -aggiunge Nieddu -, in Sardegna invece si sono completamente dimenticati di noi e non esiste alcuna spiegazione sulla mancata erogazioni di circa tre indennizzi per fermo biologico».

Anche l’amministrazione comunale, secondo i pescatori, appare lontana dai loro problemi: «Sono andato a chiedere ai nuovi amministratori di intervenire sulle nostre problematiche, magari istituendo una ommissione Pesca, e mi hanno risposto che dovevano documentarsi. In Comune non sanno quanti pescherecci ci sono, e in occasione dell’ultima festa dei pescatori che abbiamo organizzato come associazione non abbiamo ricevuto alcun contributo nonostante le promesse». L’armatore Giovanni Chessa, lancia un richiamo alla piccola pesca: «Noi rispettiamo la fascia delle 3 miglia, ma pure la piccola pesca deve mettere bandiere di segnalazione con luci accese giorno e notte: io sono nato facendo il pescatore e, nonostante le istituzioni continuano a ignorarci, continuerò a fare questo mestiere finche ne avrò la forza». L’assessore regionale alla Pesca Elisabetta Falchi sul banco degli imputati anche per il rappresentante della piccola pesca Sisinio Schirru, che propone un fermo completo nel golfo per 3 mesi, «dando però l’indennizzo ad armatori e pescatori».

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