La Nuova Sardegna

Sassari

Perizia psichiatrica per il matricida

di Nadia Cossu
Perizia psichiatrica per il matricida

Pietro Mavuli, accusato di aver ucciso la madre di 90 anni, dal letto dell’ospedale non ha risposto alle domande del gip

26 agosto 2016
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ANELA. Sarà una perizia psichiatrica a stabilire quali fossero le condizioni psicofisiche di Pietro Mavuli quando, lunedì scorso, ad Anela, ha impugnato un coltello e ha ammazzato sua madre.

Dal letto d’ospedale, nel reparto di Otorinolaringoiatria del San Francesco di Nuoro, il geometra di Anela sceglie il silenzio davanti al gip Claudio Cozzella e del pubblico ministero Giorgio Bocciarelli. Un suo diritto, quello di avvalersi della facoltà di non rispondere, esercitato su consiglio dell’avvocato Lorenzo Soro che lo dovrà difendere dall’accusa di omicidio volontario aggravato.

È stato convalidato ieri mattina l’arresto del 63enne accusato di aver ammazzato la mamma novantenne Antonia Luigia Dettori, invalida e costretta a vivere le sue giornate a letto. L’ha uccisa colpendola con un coltello alla gola e al torace e poi ha cercato di togliersi la vita ferendosi alla trachea con la lama ancora sporca di sangue. Non è però riuscito a farla finita, Pietro Mavuli. L’allarme era stato già lanciato e quando i soccorsi e i carabinieri sono arrivati nella casa di Su Ferularzu, alla periferia di Anela, sono riusciti a fermarlo. L’uomo si era rinchiuso nella sua camera da letto ma dopo alcuni tentativi i militari hanno aperto la porta e lo hanno immobilizzato.

Il giudice, così come chiesto dal pm, ha disposto la custodia cautelare provvisoria nel reparto di Psichiatria del San Francesco e, quando verrà dimesso, Mavuli sarà trasferito nel carcere nuorese di Badu ’e Carros. Sempre ieri, su richiesta dell’avvocato Soro, il gip Cozzella ha anche ordinato che il 63enne venga sottoposto a una perizia psichiatrica urgente che dovrà accertare le condizioni psicofisiche di Mavuli attuali e al momento del delitto.

L’uomo ora è sotto terapia e, come ha spiegato il suo legale, ieri non era certamente in grado di rispondere alle domande del giudice. Non è riuscito a dare una spiegazione al terribile gesto che ha commesso lunedì sera. Vedeva sua madre soffrire da tanto tempo, vivevano nella stessa casa e ne condivideva in qualche modo le sofferenze. Lunedì sera ha aspettato che la badante uscisse a fare una passeggiata in paese, ha impugnato un coltello e ha colpito a morte la donna di 90 anni (ne avrebbe compiuto 91 il 6 dicembre). Poi si è chiuso in camera e si è inferto almeno quattro coltellate alla gola: solo la prontezza dei soccorsi gli ha impedito di togliersi la vita. E così madre e figlio sono stati trasportati d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Nuoro dove Antonia Luigia Dettori è morta poco dopo.

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