La Nuova Sardegna

Sassari

Multiss, via alle lettere di licenziamento

di Luigi Soriga
Multiss, via alle lettere di licenziamento

Sindacati e azienda però rassicurano i 170 dipendenti: «È solo un atto tecnico dovuto, non perderete il vostro posto»

01 settembre 2016
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SASSARI. Le lettere di licenziamento stanno per partire, ma i 170 dipendenti della Multiss, la società in house della Provincia di Sassari, non dovrebbero perdere il lavoro. Si tratta infatti di una sorta di atto dovuto, una prassi settembrina che si rinnova da qualche anno e che viene utilizzata dai vertici aziendali per mettere in sicurezza la solidità economica. «La procedura di licenziamento collettivo l’abbiamo avviata anche l’anno scorso – spiega il responsabile della Multiservizi Antonio Spano – e puntualmente l’abbiamo ritirata. Anche questa volta sono sicuro che succederà la stessa cosa. Il problema è che il nostro contratto scade il 31 dicembre, e la Provincia per tutte le incognite che sappiamo tutti, non può fare una programmazione a lungo termine che dia alla Multiss garanzie di continuità operativa. Per questo siamo costretti tecnicamente a coprirci le spalle da eventuali buchi di bilancio: per i licenziamenti occorrono 3 mesi di preavviso, e nella remota ipotesi che la pulizia delle strade, la manutenzione scolastica e gli altri servizi vengano affidati ad un’altra impresa, noi dal 1 gennaio non possiamo permetterci di continuare a pagare gli stipendi». Ma sul destino dei lavoratori anche il commissario della Provincia Guido Sechi è rassicurante: «Il licenziamento collettivo è solo un’esigenza tecnica: il mio mandato scade il 31 dicembre, non si può impostare una programmazione economica pluriennale, sul futuro delle province c’è di mezzo un referendum, ecco spiegato il motivo di questa procedura». Sindacati, Multiss e Provincia si sono incontrati due giorni fa e il clima sembra molto sereno: «Oggi o domani avrei dovuto informare i lavoratori – dice Pierfranco Piredda della Cisl – e rassicurarli. Niente allarmismi per le lettere che riceveranno, e nessuno dei 170 dipendenti andrà a casa: è solo un modo per mettere in sicurezza l’azienda. Nel frattempo noi aspettiamo di conoscere l’esito referendario: se vincerà il No e tutto resterà come prima, la Multiss riprenderà in automatico le sue mansioni. Qualora invece dovesse prevalere il Sì, allora aspettiamo di conoscere i nuovi assetti istituzionali: chi erediterà le funzioni delle Province? La Rete metropolitana? E ancora: si farà l’unificazione delle partecipate con Porto Torres e Alghero? E infine: in questa ipotesi ci sarà un’ampliamento dei servizi con l’inclusione degli appalti per le scuole comunali»?».

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