La Nuova Sardegna

Sassari

La Commissione europea visita gli impianti Matrìca

di Salvatore Santoni
La Commissione europea visita gli impianti Matrìca

Il gruppo di tecnici era guidato dal direttore dell’unità di Bioeconomia John Bell Valutazioni sulle bioraffinerie integrate e il coinvolgimento della filiera agricola

12 settembre 2016
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PORTO TORRES. I rappresentanti della Bioeconomia europea visitano gli impianti di Matrìca per fare il punto su chimica verde e ricerca sul cardo come combustibile alternativo al petrolio. Nei giorni scorsi, il direttore dell'unità di bioeconomia presso la direzione generale sulla ricerca e innovazione della Commissione europea, John Bell, e il direttore esecutivo della bio-based industries joint undertaking (Bbi Ju), Philippe Mengal, si sono recati a Porto Torres per verificare la bioraffineria Matrìca, l'impianto nato dalla joint venture tra Novamont e Versalis.

La delegazione - composta anche da Elisabetta Balzi, il vice di John Bell, e da Fabio Fava, rappresentante nazionale per la Bioeconomia in Horizon2020 e nella Bbi Ju - ha potuto apprezzare i risultati prodotti dal modello promosso da Novamont, basato sulle bioraffinerie integrate come opportunità di rigenerazione dei territori e da un approccio di forte collaborazione con la filiera agricola locale. In particolare, i rappresentanti europei hanno fatto un giro all'interno e all'esterno degli innovativi impianti e del centro di ricerca di Matrìca. Inoltre, i delegati hanno effettuato anche un sopralluogo in un'azienda agricola locale, dove sono in corso alcune sperimentazioni sulla coltura del cardo, il vero protagonista della rivoluzione della chimica verde. La visita arriva a un mese di distanza dall'incendio di origine dolosa che a metà agosto aveva incenerito buona parte del campo sperimentale del cardo, poco dopo il bivio del Rosario, sulla strada per Stintino.

Di particolare importanza è la presenza a Porto Torres di John Bell, cioè l'uomo a cui la Commissione europea ha affidato il compito di accelerare il passaggio da un sistema industriale basato sul petrolio a un nuovo sistema che utilizzerà sempre più le risorse biologiche come materia prima e perciò più eco-sostenibile. La visita istituzionale dei giorni scorsi a Porto Torres conferma dunque l'attenzione dell'Unione europea verso l'approccio alla bioeconomia portato avanti da Novamont in Matrìca, che si articola tra le altre cose anche nel progetto cosiddetto flagship, finanziato da una partnership tra pubblico e privato, cioè tra l'Unione europea e il consorzio delle industrie bio-based, e volto a dimostrare la sostenibilità tecnica, economica e ambientale di una bioraffineria integrata nel territorio.

La coltivazione del cardo rappresenta per Matrìca un investimento fondamentale per sviluppare il progetto chimica verde, e per Coldiretti Sardegna un'importante opportunità di integrazione al reddito delle imprese agricole del territorio. Uno degli obiettivi principali dell'accordo sulla chimica verde tra le due parti è proprio la coltivazione di decine di migliaia di ettari oramai abbandonati perché considerati non più remunerativi.

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