La Nuova Sardegna

Sassari

Eni conferma gli impegni per il progetto Matrìca

di Gavino Masia
Eni conferma gli impegni per il progetto Matrìca

Giudizio positivo della Cisl che però chiede più attenzioni per la chimica verde Dall’ex governatore Cappellacci arriva una dura critica alla giunta regionale

16 settembre 2016
2 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. Arriva l’autunno caldo per il progetto Chimica Verde e per il futuro incerto dei lavoratori dell’area industriale della Marinella. Mercoledì pomeriggio il segretario generale della Femca Cisl di Sassari Luca Velluto, assieme alle Rappresentanze sindacali unitarie e alle segreterie nazionali, hanno incontrato i vertici Eni e Versalis nella sede romana di Confindustria per discutere della situazione attuale dopo la “non vendita” della società a Sk Capital. «Dopo averci mostrato una panoramica mondiale sullo scenario chimico – dice Velluto –, i vertici di Eni hanno ribadito che gli investimenti in corso e già programmati saranno portati a termine: è stato un incontro positivo per la ripresa delle discussioni su chimica e investimenti, nel corso del quale la Cisl ha ribadito due concetti: il coinvolgimento di tutti i livelli nei piani di investimento, dal nazionale al territoriale, e trattare la discussione chimica verde su un livello diverso dalla chimica di base». Il segretario della Femca ricorda che in settimana è iniziata l’elaborazione del nuovo piano industriale, che sarà presentato presumibilmente alla fine di ottobre, dove particolare attenzione è stata data al nuovo modello di chimica Eni di Porto Torres.

Chi rivendica massima attenzione sulla chimica verde a Porto Torres - in modo che non diventi “la Bella addormentata nel bosco” - è il coordinatore regionale di Forza Italia Ugo Cappellacci, che nel 2011 firmò l’accordo con il Governo e avviò il progetto per la conversione di Porto Torres. «Quell’accordo – ricorda l’ex governatore della Regione – deve continuare a essere trattato ai massimi livelli: non è certo materia che deve finire nel dimenticatoio, nel sottoscala di qualche assessore distratto o tra le scartoffie accumulate da questo o quel capo di gabinetto». Dopo la lotta unitaria della politica e delle forze sociali, secondo Cappellacci, si riuscì a scongiurare un futuro di abbandono e ad aprire una prospettiva che coniugasse il lavoro con un maggiore rispetto dell’ambiente. «Abbiamo dimostrato di crederci e ora chiediamo al Governo nazionale di fare altrettanto, ma di dimostrarlo con i fatti, pretendendo chiarezza sugli obiettivi e sui tempi sia per il presente che per il futuro». L’ultima frecciata di Cappellacci è per la giunta regionale, che dopo due anni e mezzo deve «battere un colpo e non avere paura di svegliare chi oggi a Palazzo Chigi viene colto da sonnolenza ogni volta che si parla di azioni concrete per la nostra terra».

In Primo Piano
Tribunale

Operaio morto alla Gesam, colpo di scena in aula a Sassari: il processo si farà

di Luca Fiori
Le nostre iniziative