La Nuova Sardegna

Sassari

Chimica verde, per la Cgil è un polo da potenziare

di Gavino Masia
Chimica verde, per la Cgil è un polo da potenziare

Dopo l’incontro con i vertici dell’Eni il sindacato sollecita nuovi investimenti «Mancano all’appello 300 dei 500 milioni di euro previsti nell’accordo del 2011»

22 settembre 2016
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PORTO TORRES. In occasione della presentazione del piano industriale per il prossimo triennio, tenuto nella sede romana di Confindustria, la segreteria della Filctem di Sassari ha chiesto conto degli investimenti presenti e futuri sia nella chimica tradizionale che in quella verde. «Abbiamo chiesto in particolare se per il sito di Porto Torres ci sia un ridimensionamento delle speranze – ricorda il segretario della Filctem-Cigl Massimiliano Muretti –, sottolineando che il fallimento del progetto Matrìca significherebbe il fallimento di tutta la chimica verde». Una richiesta di chiarimento al primo incontro ufficiale dopo la mancata vendita della società al fondo Sk Capital, quando sono stati messi in evidenza i buoni risultati economici del 2015 e del primo trimestre del 2016 e si è comunicato che la società Versalis è stata posta sotto il controllo diretto dell’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi.

L’ad di Versalis e presidente di Matrìca, Daniele Ferrari, ha risposto che su Porto Torres non ci sono interessi diversi, che si è concentrati a far funzionare l’impianto e che nessuno ha intenzione di far fallire Porto Torres. «Se da un lato si ritiene positiva la ripresa delle relazioni sindacali in un clima sereno – aggiunge Muretti –, dove non ci sono vendite in campo, dall’altra registriamo però una battuta d’arresto sugli investimenti per Porto Torres sia negli elastomeri che nella chimica verde: si coglie l’intenzione di voler consolidare l’esistente senza, per il momento, notare la volontà di proseguire negli investimenti così come previsto dal protocollo firmato nel 2011».

A fronte di 200 milioni di euro investiti, secondo il segretario della Filctem, non si fa cenno dei restanti 300 e si ha la sensazione che, a causa delle mutate condizioni mondiali dovute al basso prezzo del petrolio, l’interesse di Versalis per Matrìca non sia più impellente.

I sindacati credono che il futuro sia ancora nella chimica verde e ritengono doveroso che l’impegno assunto da tutti, a iniziare da Governo e Regione, sia portato avanti. «Abbiamo denunciato la scarsa attenzione che il presidente Pigliaru mostrava nel difendere le ragioni del progetto e del nostro sito – sottolinea Muretti – e abbiamo visto sfumare il progetto della centrale a biomassa senza ottenere ad oggi alcuna contropartita di uguale valore, sia in termini economici che occupazionali, con la conseguenza che il sito di Porto Torres a oggi non riesce a soddisfare in maniera economica e soddisfacente il fabbisogno energetico degli impianti». A quanto pare si costruiranno due o tre caldaie di piccole dimensioni che non riusciranno nell’intento di raggiungere un efficienza accettabile, come sarebbe accaduto se si fosse invece scelto di proseguire con il progetto originario. «Chiediamo che ci siano gli incontri e di conseguenza le azioni necessarie – conclude Muretti – per riportare la vicenda Porto Torres al centro del tavolo regionale e nazionale e che gli impegni presi nel 2011 siano mantenuti».

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